Legge sulle intercettazioni: un salutare rinvio

Non sarà approvata al Senato la famigerata legge sulle intercettazioni che comprimeva la libertà di stampa in Italia. Se ne riparlerà dopo l’estate. Sospeso lo sciopero dei giornalisti.

Al Senato non passa, per adesso, la legge sulle intercettazioni che nella versione della Camera rendeva quasi impossibile la cronaca giudiziaria, comprimendo duramente gli spazi della libertà di stampa in Italia. L'intervento del presidente Napolitano ha portato ad un salutare rinvio almeno a settembre del provvedimento, con (si spera) la possibilità di ripensarlo a fondo. La maggioranza, tanto solerte nell'approvare (anche a voto segreto e persino con qualche 'franco tiratore' nell'opposizione) la legge a Montecitorio, a Palazzo Madama prende atto e fa buon viso a cattivo gioco.

Importante - ci pare - anche la raccolta di firme (sottoscritta anche da chi scrive queste note, tanto per non nascondersi dietro un dito) contro un provvedimento che univa giornalisti, direttori e persino editori in una situazione che rendeva arduo se non impossibile lo svolgimento della nostra stessa professione di giornalisti nel campo giudiziario.

Dopo queste importanti novità, il 14 luglio non ci sarà il blackout dell'informazione. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha deciso di sospendere lo sciopero "contro le norme del ddl Alfano che impediscono il libero esercizio della cronaca giudiziaria e sulle indagini investigative". "La decisione è stata assunta dopo la scelta del Senato di riaprire le audizioni in Commissione Giustizia (compresa quella con i giornalisti) per un confronto di merito e di rimandare l'esame del Ddl a settembre e comunque dopo la pausa estiva" - si legge in una nota diffusa dalla Fnsi.

"La sospensione dell'azione di protesta della Fnsi trova una radice profonda nell'iniziativa del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano - continua il comunicato - che ha esercitato la sua autorevole moral suasion ai fini di una riconsiderazione di alcune norme, già votate alla Camera, tra cui quelle sulla libertà di stampa e il diritto dei cittadini all'informazione, valori tutelati dalla Costituzione. Come auspicato dal Presidente Napolitano, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana chiede che la nuova fase parlamentare che si apre sia davvero orientata verso un confronto di merito approfondito, attento ai beni costituzionalmente garantiti, ai principi della convenzione europea dei diritti dell'uomo".

"I giornalisti - aggiunge la Federazione - restano in campo con tutte le loro iniziative contro norme bavaglio e per il rispetto del loro dovere di informare e del diritto dei cittadini a sapere. Per queste ragioni l'azione di protesta è sospesa, non annullata, e saranno sviluppate da subito ulteriori iniziative di approfondimento e confronto con le istituzioni e con la società civile. Il primo appuntamento sarà proprio martedì 14 con un confronto pubblico, a partire da questa linea, curato dalla Fnsi e introdotto da autorevoli personalità della cultura e del diritto che si terrà nella sede del sindacato dei giornalisti a Roma".

Parole sante, ci pare, mentre chi ha scelto finora la via del 'bavaglio alla stampa' farebbe bene a ripensare totalmente i suoi obiettivi, a tutela di un bene (la libertà di stampa, appunto) che è assolutamente di tutti.

Mauro Roffi

Pubblica i tuoi commenti