L’Eurovision Song Contest verso la finale

La seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest si è confermata una festa e ha registrato il miglior risultato dal 2011 ad oggi per una ‘eliminatoria’ trasmessa dalle reti Rai. Pesano ancora, peraltro, le polemiche per la mancata messa in onda della diretta della prima semifinale, mentre la seconda di ieri sera ha portato Rai4 ad un risultato di 792.000 telespettatori (3.09% di share) che hanno seguito la diretta da Vienna.

Scenografie ad alto effetto, coreografie studiate nei minimi dettagli, spettacolo accattivante: sono 10 comunque i qualificati alla finale di sabato e 7 gli esclusi. Rispettati i pronostici per quanto riguarda i super “favoriti” di questa edizione, con la Svezia diretta in finale.

Insieme a lei ritroveremo Israele, Lettonia, Azerbaigian, Cipro, Montenegro, Norvegia, Polonia (la giovane cantante costretta alla sedia a rotelle da un incidente), Lituania e Slovenia. Non è andata altrettanto bene a Svizzera e San Marino, che hanno chiuso la loro avventura eurovisiva. Fuori dai giochi anche Irlanda, Malta, Portogallo, Islanda e Repubblica Ceca.

È sempre una grande festa questo Eurofestival ma allo stesso tempo sempre più snaturato dall'imperversare della lingua inglese. Sono infatti rimasti ben pochi i Paesi, come la Macedonia, che hanno partecipato con canzoni nella propria lingua.

Simpatica l'idea di introdurre, nei tempi morti, i video storici dei concorrenti dell'Austria (Paese ospite) nei filmati di repertorio di questi 60 anni di Eurofestival (di cui parleremo fra poco).

Vale la pena, visto la sua particolarità, diricordare i criteri di voto. Come previsto dal regolamento dell’Eurovision Song Contest, ogni Paese partecipante può votare solo ed esclusivamente i brani altrui e non il proprio e quest’anno, come nel 2014, l’Italia ha avuto diritto di voto solo nella seconda semifinale, quella trasmessa su Rai4 ieri sera e, naturalmente, nella finale di sabato 23, trasmessa in diretta su Rai2 e Rai HD (dal nostro Paese sarà possibile televotare sia da telefonia fissa che da mobile).

L’apertura e la chiusura di ogni singola sessione di televoto sono comunicati dal conduttore e attraverso la grafica video.

Ai Paesi in gara viene attribuito il codice di televoto corrispondente al numero dell’esibizione che i telespettatori possono utilizzare per votare il proprio artista/brano preferito.

Ora tutti sono in attesa della finale. Chi vincerà sarà il Paese ospite del 2016 (regola non prevista per l'Australia, che cederebbe ‘l’onore’ a un Paese europeo). Alcune voci sostengono che in questo caso sarebbe già stata scelta la Germania.

Ma, polemiche a parte, c’è un aspetto interessante che ha colpito in occasione della ricorrenza dei 60 anni dell’evento. Un video costruito con immagini della storia dell’Eurofestival.

Infatti - più in generale - l’Ebu sta lavorando a un archivio di canzoni, spettacoli e momenti memorabili della storia della Televisione grazie ad una piattaforma realizzata dal’Uer che ha lo scopo di portare tutti questi video su una piattaforma.

A inizio anno Jeroen Depraetere, che si occupa del progetto dell'archivio, ha spiegato in un incontro con i membri del team dell’Uer il lavoro che è stato fatto finora e ciò che deve ancora di essere fatto.

“L'idea dell'archivio digitale Eurovision Song Contest - ha detto Jeroen Depraetere - è quello di preservare e raccogliere tutto il materiale dei broadcasters delle passate edizioni e delle edizioni future. Per questo è stata instaurata anche una collaborazione con DR (Danmarks Radio).

Abbiamo avuto difficoltà nella digitalizzazione, dal momento che non c’è alcun formato generale e ‘unico’. Ogni volta scopriamo cose e problemi nuovi, ma sono felice di dirvi che siamo vicini al completamento della piattaforma tecnica e potremo iniziare a ricevere quanto più contenuto possibile dalle diverse emittenti. Vogliamo fare in modo che sia possibile per le persone che andranno in quell’archivio trovare esattamente ciò che cercano. Abbiamo elaborato la nostra prima versione demo”.

Tutti i file raccolti dalle emittenti saranno memorizzati, e sarà istituito un formato standard EBU. “Stiamo codificando altri formati - ha spiegato Depraetere - , in modo che tutto possa essere immediatamente utilizzato e curato dal punto di vista di un broadcaster. Il sito non sarà infatti disponibile al pubblico, ma potrà essere utilizzato dalle emittenti. Inoltre, potrà essere utilizzato per vivacizzare il contenuto di Eurovision.tv”.

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