L’evoluzione della comunicazione sotto esame a Catania

Il Gruppo Di Fazio, editore delle Tv catanesi D1-Television e D2-Channel, ha compiuto 20 anni e per l’occasione è stato allestito nella città etnea un convegno sul tema “L’evoluzione della Comunicazione”.

Il Gruppo Di Fazio, editore delle emittenti televisive catanesi D1-Television e D2-Channel, oltre che proprietario della Megaproduction, ha compiuto 20 anni e per l'occasione è stata allestita nelle scorse settimane nella città etnea un convegno sul tema "L'evoluzione della Comunicazione". Non è stata solo la banale celebrazione di una ricorrenza ma una vera e propria presentazione del futuro televisivo in genere.

La serata, svoltasi nel lussuoso Hotel Excelsior di Catania, è stata in realtà un po' deludente, poiché, nonostante l'inizio ritardato di un'ora, i presenti sembravano molti di meno dei 600 previsti. In sala oltretutto la temperatura era piuttosto elevata, quasi insopportabile, e a questo surriscaldamento contribuivano non poco anche le hostess mozzafiato, unica vera nota positiva.

Al tavolo dei relatori era presente il giovane Francesco Di Fazio, leader del gruppo, mentre presentava il tutto un allegro Ruggero Sardo, figlio della scuola di Tele D (la Tv che oggi si chima D1-Television) e oggi affermato conduttore su Antenna Sicilia e Teletna. Gli altri fratelli Di Fazio e la madre erano seduti in prima fila.

Il primo a parlare è stato l'on. Enzo Bianco, ex sindaco di Catania ed ex Ministro dell'Interno, che ha fatto pco più che diplomatici complimenti, per poi scappare (aveva altri impegni). Di seguito sono intervenuti l'ex presidente della provincia regionale Garofalo e, in rappresentanza del Comune di Catania, Sandro Gaio. Quest'ultimo è stato simpatico, raccontando una sua personale esperienza con le televisioni dei Di Fazio: "Il Comune voleva mettere terra nera e fiori in corso delle Province. Pioveva e si rovinava tutto, i piccioni mangiavano i semi... e TeleD sapeva sempre tutto, faceva riprese particolari... Certo avevano la sede su quella strada! Avevano la telecamera sul balcone!".

A questo punto è stato proiettato il video commemorativo del Gruppo Di Fazio che, nell'ambito di una produzione che alterna momenti di qualità ad altri piuttosto banali, ricorda i primi tempi di Palagonia con alla guida il Cav. Giuseppe Di Fazio, il passaggio dal dilettantismo al professionismo con le prime concessioni, i primi programmi innovativi, il passaggio dalle reti TeleD, Canale2 e Video54 alle attuali D1 e D2, il trasferimento a Catania inizialmente solo della redazione giornalistica, poi degli studi e degli impianti d'emissione, fino ai giorni nostri, in cui sono in cantiere programmi giovani, rubriche sullo spettacolo in collaborazione con riviste specializzate e soprattutto lo storico passaggio al digitale.

Dopo Francesco Di Fazio, che ha raccontato un aneddoto delle origini, è stata la volta sul palco dei ritardatari Filippo Drago (parlamentare del collegio del Calatino) e Fabio Mancuso (sindaco di Adrano), che hanno parlato di coraggio imprenditoriale nel sud e monopoli televisivi.

La vera conferenza è iniziata solo a qusto punto, con l'intervento di Elena Porta di Aeranti - Corallo cha ha parlato di digitale e legge 66.

Di seguito sono intervenuti gli assessori Fatuzzo e D'Asero e l'on. Fleres, che ha fatto il punto su come l'argomento emittenza locale venga discusso a livello regionale e nazionale. Fleres ha centrato il suo discorso sul ruolo del Corecom siciliano, che ha avviato una serie di progetti per potenziare l'informazione, in sinergia con le emittenti locali.

La conferenza si è conclusa con l'autorevole intervento, supportato da diapositive, dell'Ing. Furnari della DMT, il quale ha ricordato i tempi in cui lavorava per la Fininvest e si scontrava con il Cav. Giuseppe Di Fazio, del quale ha sempre avuto un rispetto particolare. L'ingegnere ha continuato parlando del primato del Gruppo Di Fazio per ciò che riguarda il digitale in Sicilia. È seguita una lunga esposizione sull'avvento del digitale, sempore ad opera dell'ing. Furnari, che ha evidenziato anche il possibile ruolo dell'Italia in questo settore nel contesto europeo (Giacomo Scuderi).

Pubblica i tuoi commenti