Il reporter della BBC rapito nella striscia di Gaza il 12 marzo scorso è finalmente libero.
"Mi sono sentito un sepolto vivo" - ha detto Alan Johnston dopo quasi 4 mesi di prigionia nelle mani di un gruppo estremista islamico della striscia di Gaza, l'Armata dell'Islam, gruppo controllato dal potente clan Dugmush. Pur apparendo molto provato, pallido ed esausto Johnston (45 anni da 3 nella striscia di Gaza) sta bene ed ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha parlato della propria prigionia, definendola scioccante.
Durante la prigionia del reporter BBC l'intero mondo giornalistico ha dimostrato in diverse occasioni solidarietà al reporter, chiedendone la liberazione. Le cose sono sembrate precipitare quando i rapitori, dopo aver posto come condizione per il rilascio di Johnston la liberazione di alcuni estremisti islamici detenuti in Inghilterra, avevano diffuso un video in cui Johnston indossava una cintura di tritolo, minacciando di farlo esplodere nel caso di un blitz da parte delle Autorità. In quel filmato Johnston definiva la situazione crtica ed appariva visibilmente scosso.
Parlando della sua prigionia, il reporter ha detto di non essere stato torturato ma di essersi ammalato per del cibo che gli era stato dato. Secondo Johnston l'accresciuto potere di Hamas a Gaza e la sua volontà di incrementare la sicurezza nella zona avrebbero contribuito a favorire il suo rilascio. "I rapitori sembravano molto sicuri della loro operazione finché, poche setttimane fa, Hamas ha preso in carica le operazioni di sicurezza in questa zona".
Il giornalista ha detto di essere stato trasferito in diverse prigioni per due volte. L'ufficiale di Hamas Mahmoud Zahar ha dichiarato che non è stato fatto nessun accordo con i rapitori. Johnston lascerà la Palestina per raggiungere la famiglia in Scozia.