“Liberitutti”: multa di 150 mila euro a Rete 4

Condannata la sconcertante trasmissione di sabato scorso della Pivetti su Rete 4, una vera ‘beatificazione’ (in vita) del Presidente del Consiglio.

Multa da 150mila euro a Mediaset per la puntata di sabato sera in prima serata (con replica domenica pomeriggio) di "Liberitutti", il programma condotto da Irene Pivetti su Rete 4, che ha ospitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi impegnato a ricevere per ben due ore le lodi sperticate di volti noti delle reti Mediaset e calciatori del Milan. Su tale sconcertante programma ci siamo permessi un po' d'ironia qualche giorno fa in questo stesso sito.

Ora dall'Authority arriva la conferma dell'evidenza, con una decisione a maggioranza della commissione competente. La sanzione è stata comminata per la violazione delle norme sull'informazione nel periodo pre-elettorale, varate dalla stessa Authority il 1° febbraio scorso.

Secondo la nota emessa dall'Autorità, "la Commissione Servizi e Prodotti, presieduta da Corrado Calabrò, relatore Michele Lauria, ha deliberato a maggioranza di irrogare una sanzione pecuniaria di 150.000 euro a Rete 4 per le violazioni commesse nella trasmissione 'Liberitutti', andata in onda il 4 febbraio scorso, e ha imposto alla stessa rete l'obbligo di dare informazione adeguata della violazione nella medesima fascia oraria prima della data di convocazione dei comizi elettorali".

A favore della sanzione hanno votato il presidente Calabrò e i commissari Lauria e Sebastiano Sortino. Contrario Giancarlo Innocenzi, mentre Gianluigi Magri si è astenuto.

"Liberitutti" ha violato i principi di "completezza e correttezza dell'informazione, obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e parità di trattamento", oltre che la norma che impone a registi e conduttori "un comportamento corretto e imparziale nella gestione del programma, anche in rapporto alle modalità di partecipazione e selezione del pubblico".

Mediaset naturalmente non è d'accordo e attende la imminenti decisione del Tar sul suo ricorso contro le citate norme del 1° febbraio della stessa Autorità. Durissimo anche il commento di Silvio Berlusconi, che pure aveva voluto a suo tempo Calabrò a capo dell'Authority: il Cavaliere ha definito quella dell'Autorità una decisione "politica", poiché «l'Authority non è più un organo di garanzia, ma è diventato un organo di battaglia politica».

Infine, sempre su decisione dell'Autorità, è stato stabilito (anche qui siamo peraltro all'evidenza) che Rai e Mediaset continuano ad avere sul mercato una "posizione dominante" per quanto riguarda le frequenze di trasmissione analogica.

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