Licenziamenti a 5 Stelle Sardegna

Si aggrava la situazione a Cinquestelle Sardegna: l’editore Gianni Iervolino ha inviato 7 lettere di licenziamento indirizzate a 5 giornalisti professionisti e 2 tecnici. L’opinione di Maurizio Carta.

Si aggrava la situazione a Cinquestelle Sardegna. Nei giorni scorsi l'editore Gianni Iervolino ha inviato 7 lettere di licenziamento indirizzate a 5 giornalisti professionisti e 2 tecnici. I lavoratori destinatari delle missive sono gli stessi che pochi mesi fa sono stati posto in C.I. a Zero Ore e che lavoravano nelle sedi di Sassari, Nuoro e Cagliari.

A dare solidarietà ai lavoratori è intervenuta l'Assostampa con un comunicato con cui ha criticato l'operato della proprietà ed il grave ritardo nel pagamento degli stipendi (7 mesi di arretrato, a cui a si aggiunga anche il mancato pagamento della C.I. da 6 mesi).

“Una manifestazione di solidarietà e sostegno importante - è questo l'amaro commento dei lavoratori espresso in un servizio del tg a firma di Stefania Costa - che però arriva tardi. Arriva dopo 7 mesi di grande sofferenza che hanno visto i dipendenti di questa emittente continuare a lavorare senza percepire gli stipendi e dopo gli ormai avvenuti licenziamenti…”.

Nel suo comunicato l'Assostampa sottolinea che è gravità la chiusura delle sedi e che il pluralismo ne esce menomato. Dal canto loro i lavoratori per circa 2 mesi hanno letto un comunicato che ha reso pubblica la loro situazione ma non hanno ricevuto nessun aiuto né da parte delle istituzione né tanto meno dal sindacato per cui concludono sconsolati: 'Il comunicato del sindacato dei giornalisti pur dicendo l'assoluta verità e senza risparmiare critiche alla proprietà arriva purtroppo a tempo scaduto'.

A seguito di quanto accaduto in queste settimane a Cinquestelle, Sardegna abbiamo voluto sapere qualcosa di più sentendo la voce del direttore Maurizio Carta, che ci ha illustrato con lucidità e persino rabbia ciò che sta accadendo ad Olbia in seno alla quarta emittente regionale. Ecco di seguito il suo sfogo.

Cosa sta succedendo in queste settimane a Cinquestelle, dott. Carta?

Cosa sta succedendo? L'inevitabile! Restando il mercato attuale non abbiamo grandi speranze…

Quello che si è cercato di allontanare, leggi licenziamenti, è comunque avvenuto…

Purtroppo! L'imprenditore ha temporeggiato anche troppo, depauperando le poche risorse con l'intento di non mandare a casa nessuno; alla fine però stanno peggio tutti e si arriva alle peggiori conseguenze, perché purtroppo lui (Gianni Iervolino N.d.R.) era speranzoso, ma molte cose non sono andate in porto. Il famoso prestito della Regione Sardegna, tramite la Sfirs (la finanziaria regionale N.d.R.), non ci è stato concesso, per poter sviluppare e strutturare.

Vi è stato spiegato per quali motivi non è stato concesso il prestito?

Le norme erano molto chiare. In realtà, la norma prevedeva che la Sfirs fosse a garanzia degli imprenditori delle Televisioni per ottenere dei prestiti, ovviamente dalle banche. Però le banche a fronte di 3 bilanci in negativo,a prescindere dalla “coperta” offerta dalla Sfirs in conto garanzia, non ci concedono neanche un prestito e quindi siamo stati tagliati fuori anche da questo meccanismo. Noi non stavamo chiedendo soldi gratis ma un prestito che ci consentisse di ristrutturare il debito e di investire qualcosa, di cercare di provare a cambiare qualcosa. Cosa che è stata puntualmente disattesa dalle istituzioni.

Qual è la sua valutazione in merito all'ultimo comunicato stampa ricevuto il 26 novembre scorso da Assostampa?

Adesso mi viene da ridere, quando Assostampa scrive tutta preoccupata. Dovrebbero vergognarsi! Lo stato di crisi dell'emittenza televisiva è stato dichiarato nel 2010, non nel 2014. Ma dove sono stati questi qui sino ad ora? Il problema è anche questo. Ci sono stati anche errori da parte dell'editore, non lo metto neanche in discussione, ma di quelle che erano le emittenti televisive isolane (14/15), oggi ben poche sopravvivono, se non in cassa integrazione a zero ore o in profonda crisi. Nessuno riesce a fare più impresa sotto questo punto di vista, al di la della capacità aziendale ed imprenditoriale.
Qui c'è un problema di mercato! Tutti si riempiono la bocca di belle parole: “Ci pensiamo noi, non vi preoccupate, faremo di tutto …”.
Il problema è che sono solo parole, non è mai arrivato un fatto. Io sono veramente amareggiato, quando leggo questi comunicati.
Il problema comunque è che qui c'è un'azienda che è debole. Ci sono i dipendenti, compreso me, che vantano dei soldi nei confronti dell'azienda, che se continua così non ce la farà. Sarei curioso però di vedere se quei soloni dell'Associazione della stampa che sono, come dire, sempre prodighi nel criticare il lavoro degli altri, sarebbero capaci di venire in un'azienda come questa e provare a gestirla con le risorse che ci sono. Sono sicuro che ad una settimana non ci arrivano.

Ad oggi sono state chiuse le sedi periferiche di Cagliari, Sassari e Nuoro…

Sì. Tenendo conto però che la sede di Cagliari era già chiusa di fatto da settembre del 2013, oggi si è solo provveduto al licenziamento della giornalista e dell'operatore che lì prestavano servizio, mentre a Sassari 2 giornalisti ed un tecnico erano già in C.I. a zero ore e restava operativa solo una giornalista, che ora è stata licenziata. È stata chiusa anche la sede nuorese dove era presente un giornalista.
Ora però ci saranno gli incontri di conciliazione con le direzioni territoriali del lavoro, ma voglio dire, di fatto sono licenziati in questo momento perché non ci sono soldi. Ma credetemi, firmare i licenziamenti è costato caro al nostro editore, che era in forte disagio ma ha dovuto farlo. Il concetto per noi è provare a resistere, provare a recuperare questo momento e poi recuperare quello che si è perso per strada. Altrimenti qua finisce che tutti finiamo un in cratere e non ne esce nessuno.

Per il momento lì ad Olbia qual è la situazione?

Non è stato fatto nulla su Olbia. Tendenzialmente potrebbe esserci qualche piccolissimo assestamento ma in modo tale da non comportare eventuali tagli.

Dopo i tagli, quanti dipendenti e con quali mansioni sono rimasti in seno alla società?

I dipendenti attuali sono rimasti 13 rispetto ai 20 sin qui in organico ed ora sono suddivisi in: 4 giornalisti, 5 tecnici di bassa frequenza, 2 di alta frequenza, 1 amministrativa ed io (Maurizio Carta).

Sul fronte cessioni ancora nulla di nuovo?

C'è stato un tentativo ma sono trascorsi ormai 6 mesi e l'editore, disponibilissimo anche a farsi da parte pur di porre fine alla situazione che si è creata, ed i lavoratori sono stati illusi, ma fino ad ora nulla è cambiato. Più passa il tempo più i problemi restano, anzi crescono.

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