L’indagine conoscitiva sulla produzione audiovisiva

 

Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, relatore il Commissario Antonio Martusciello, ha approvato di recente a maggioranza gli esiti dell’indagine conoscitiva sul settore della produzione audiovisiva indetta con delibera n. 20/15/CONS.

L’indagine conoscitiva, che ha visto la partecipazione delle imprese e delle associazioni di categoria degli operatori del settore (autori, produttori, distributori, fornitori di servizi di media audiovisivi), ha evidenziato elementi di specificità del contesto nazionale.

La produzione audiovisiva italiana è contraddistinta dalla presenza di numerosi operatori con dimensioni economiche e finanziarie estremamente diversificate. Il settore è altamente concentrato, con una quota significativa del fatturato di poche grandi imprese dotate di riconosciuta professionalità anche a livello internazionale. Le imprese di piccole dimensioni assorbono peraltro una quota significativa dell’occupazione ed esprimono opere di qualità elevata.

Il quadro normativo è variegato e complesso, caratterizzato da una pluralità di interventi di rango primario e secondario con una sedimentazione di obblighi disomogenei.

La questione dell’adeguatezza del quadro normativo e regolamentare è ancor più rilevante alla luce delle risposte ai programmi di riforma avviati a livello europeo (revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi e della direttiva in materia di contenuti digitali e tutela del diritto d’autore) e nazionale (disegno di legge di iniziativa del Governo in materia di cinema, audiovisivo e spettacolo dal vivo).

Dall’indagine emergono, in particolare, le seguenti criticità e possibili direzioni di marcia:

  1. La frammentazione del mercato delle imprese di produzione, per cui si ravvisa la necessità di un consolidamento, anche al fine di rafforzarne la competitività internazionale;
  2. l’attuale sistema di obblighi di investimento, per cui si ritiene necessario individuare un giusto bilanciamento degli interessi attraverso una maggiore semplificazione e flessibilità;
  3. l’articolato e complesso sistema di sotto-quote, che richiede una semplificazione del quadro normativo e regolamentare;
  4. l’opportunità di intervenire sulla nozione di produttore indipendente e sul sistema di negoziazione e gestione dei diritti di sfruttamento delle opere prodotte;
  5. il superamento delle criticità nel rapporto tra soggetti tradizionali (fornitori di servizi di media audiovisivi e produttori) e i c.d. “over-the-top”, con l’obiettivo di ridurre lo squilibrio competitivo che avvantaggia questi nuovi soggetti del mercato digitale.

 

L’Autorità, anche a fronte di quanto emerso dall’indagine, collabora alle iniziative legislativi europee e nazionali al fine di formulare osservazioni e indirizzi orientati al bilanciamento dei diversi interessi in gioco.

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