L’insediamento del Comitato Media e Minori

Il Comitato, presieduto dal Prof. Maurizio Mensi, è formato da 15 membri, in rappresentanza di emittenti radiotelevisive, associazioni di utenti e Istituzioni.

Mercoledì 23 ottobre alle ore 11.00 presso gli Uffici del Ministero dello Sviluppo Economico, in Largo di Brazzà a Roma, si è insediato il Comitato Media e Minori, ricostituito con decreto del 17 luglio scorso su iniziativa del Viceministro dello Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni Antonio Catricalà, che ha individuato nella tutela dei minori uno degli elementi qualificanti della sua azione.

Il Comitato, presieduto dal Prof. Maurizio Mensi, è formato da 15 membri, in rappresentanza di emittenti radiotelevisive, associazioni di utenti e Istituzioni (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Ministero dello sviluppo economico).

Dopo i saluti e i messaggi augurali del Viceministro Catricalà, del Presidente dell'Autorità Angelo Cardani e del Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi Roberto Fico, ha appunto avuto luogo la riunione di insediamento del Comitato.

Come ribadito di recente dal Presidente della Repubblica, è necessario tutelare i più giovani e la loro formazione dai pericoli presenti nella Rete e nei Media in generale. In quest'ottica il Comitato ha il compito di assicurare, attraverso un'attività di monitoraggio e di controllo, l'applicazione del Codice di autoregolamentazione “Tv e Minori” e promuovere altresì iniziative di educazione e sensibilizzazione all'uso corretto dei Media, rivolte a scuole, famiglie e al pubblico in generale.

Il Codice è nato nel 2002 come atto di autodisciplina delle emittenti radiotelevisive pubbliche e private, nazionali e locali, e ha definito principi generali e norme di comportamento volte ad assicurare un livello di protezione ulteriore rispetto a quello previsto all'epoca dalle norme di legge attraverso una programmazione di qualità, il più possibile rispettosa dei valori dell'infanzia e dell'adolescenza e comprensiva di un'offerta dedicata ai minori. Nel 2004 l'osservanza del Codice è diventata oggetto di un obbligo di legge per tutte le emittenti attive in Italia. Concepito per un settore radiotelevisivo analogico, dopo dieci anni dovrà necessariamente aggiornarsi, adeguandosi al mutato quadro tecnologico e normativo.

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