Lo spauracchio del calcio solo criptato

Il contratto che lega la Rai alla Lega Calcio, in scadenza al 30 giugno, dovrebbe rimanere immutato… ma potrebbe anche costare un pochettino D+.

La Lega sembra aver deciso di non cambiare i termini del contratto che la lega alla Rai per il calcio in chiaro, solamente vorrebbe più soldi di quanti ne prende adesso (circa 180 miliardi l'anno).

La Rai ha però fatto sapere di non essere disposta neppure a "pareggiare" l'offerta degli anni appena trascorsi e che, anzi, vuole trattare solo per somme inferiori e distribuendo su più trasmissioni il "prodotto".

Sembra proprio che la Tv di Stato ritenga di poter continuare a contare su quei diritti e, ingaggiando Simona Ventura per una cifra che supera i quattro miliardi l'anno per sostituire Fazio a "Quelli che il calcio..." (che proprio domenica scorsa ha chiuso il suo pluriennale e fortunatissimo ciclo), lo ha dimostrato in pieno.

Nel frattempo però Tele+ ha fatto sapere alla Lega di voler fare un'offerta per ottenere a sua volta anche i diritti in chiaro: se ciò accadesse la figuraccia e le conseguenze per la Rai sarebbero pesantissime e all'orizzonte ci sarebbe la possibilità che i primi gol in chiaro si vedano solo dopo le ore 22.30 del sabato e della domenica.

Ma, guardando bene in fondo al problema, una simile scelta sembra improbabile, anche perché solleverebbe pesantissime proteste in Viale Mazzini, in vasti settori politici e (probabilmente) anche in buona parte del pubblico. Un calcio solo criptato sarebbe una situazione difficilmente gestibile per tutti.

Per questo, considerato che Mediaset non è interessata a contrastare la Rai sul calcio in chiaro del pomeriggio e della serata della domenica, che La7-Tmc dovrebbe tirarsi indietro (a costo di far sparire 'Goleada') e che sul criptato la possibile fusione tra Stream e Tele+ dovrebbe calmierare il mercato dei diritti delle singole squadre, alla fine la posizione della Lega e dei 'team' calcistici non appare poi tanto facile, nonostante i noti problemi dei bilanci.

Si può immaginare che, in attesa di sviluppi più chiari e soprattutto di rapporti di forza più definiti, si finisca per prorogare tutto alle stesse condizioni attuali, probabilmente di un anno.

Pubblica i tuoi commenti