Lo stato del cinema italiano nel 2014

Ecco cosa ha scritto in proposito il periodico di Confindustria Radio Tv’Radio Tv News’:

 

“Aumentano i film italiani prodotti (201 titoli in sala nel 2014 + 34 titoli rispetto al 2013), si riducono le coproduzioni con un ripiegamento sulla produzione nazionale (+ 43 titoli), cala il budget medio per film, di gran lunga inferiore alle medie internazionali.

È un quadro luci ed ombre dell’industria del cinema quello che emerge dalla presentazione annuale dei dati 2014 “Tutti i numeri del Cinema italiano” promossa dalla direzione Cinema del MiBACT e dall’Anica a Roma nei giorni scorsi, una situazione quella italiana connotata da “effervescenza creativa, con qualche contraddizione; fragilità crescente dell’industria e delle strutture in grado di confrontarsi con un mercato sempre più competitivo”.

Il cinema italiano stenta a rientrare dei costi di produzione, anche a valle dell’intero sfruttamento nella filiera, dove mantiene un ruolo centrale la televisione. Si conferma infatti l’importanza degli investimenti privati, tra cui quelli delle emittenti Tv sul bacino di risorse attivate per la produzione, che complessivamente pesano per circa la metà, 47,5%, nelle stime ANICA: ossia un film su due, o il 50% in media del budget di un film, continua ad essere finanziato dalla Tv.

Ma nel sistema delle risorse si segnalano importanti novità, fra cui: l’evoluzione dell’accesso a forme di incentivo fiscale - sono ormai pochi i film che non richiedono almeno una forma di tax credit; il quasi raddoppio del numero di interventi di tax credit esterno (+ 62% di valore degli investimenti); l’aumento di progetti e Paesi interessati dal tax credit internazionale.

Conferme e novità che fanno ben sperare sugli impatti che tali strumenti potranno avere anche sul settore AV e televisivo, a cui il credito di imposta è stato esteso con Decreto Ministeriale 5 febbraio 2015 (“Disposizioni applicative per l’estensione ai produttori indipendenti di opere audiovisive dell’attribuzione del credito d’imposta per le attività cinematografiche”) entrato in vigore il 25 marzo scorso. Il tax credit, si ricorda, è concesso sia per la produzione di opere nazionali sia per la produzione di opere straniere girate sul territorio italiano ed è per la prima volta esteso sia alla produzione audiovisiva destinata alla Televisione sia al web, allineandosi alle più avanzate esperienze internazionali.

Il numero totale di film trasmessi complessivamente su tutte le reti monitorate da Auditel (fonte: Studio Frasi) rimane elevato e sostanzialmente stabile: sono 3.577 i titoli programmati sulle reti generaliste (tutte le nazionalità) con una media di 1,1 passaggi nell’anno.

Più intensivo lo sfruttamento del prodotto cinema sulle Tv tematiche multipiattaforma: 4.718 i titoli trasmessi, con 2,8 passaggi in media; e, ovviamente, sull’ampia offerta satellitare dedicata di Sky, dove a fronte di 2.141 titoli unici si registrano in media 22,6 passaggi nel 2014.

Sulle maggiori reti generaliste (le 3 Rai, le 3 Mediaset e La 7), il cinema italiano è presente diffusamente (1.532 passaggi) con 1,1 passaggi in media dei 1336 titoli nel 2014. I film italiani risultano molto presenti anche nelle prime serate (164 programmate con titoli italiani, come nel 2013 e in aumento costante negli ultimi anni; erano infatti 123 le serate con film italiani nel 2009). Circa 1/3, 62 titoli, sono relativi a film italiani recenti (prodotti dal 2009), di cui ben 45 su Canale 5 (quasi 1 a settimana durante l’anno) seguita a distanza da RaiTre (9).

I film italiani vengono ampiamente utilizzati anche come library d’epoca (1950-1989) nelle fasce orarie meno pregiate (mattina e tarda serata), come contenuto di complemento. La rete generalista che in assoluto utilizza più film italiani è Rete 4 (489 nell’intera giornata), seguita da RaiTre (388). Uguale preponderanza di prodotto cinematografico italiano sulle reti tematiche Mediaset (1158 titoli unici italiani trasmessi su Iris, La5, Italia2, Top Crime), 665 titoli unici italiani sui canali Rai (Rai4, Rai 5, Rai Movie).

Il cinema in Tv mostra una ripartizione 50/50 tra film europei ed extraeuropei sulle reti generaliste mentre sulle reti satellitari (con Sky unico editore rilevato) c’è una prevalenza di cinema USA mentre il cinema italiano, in diminuzione per numero di titoli, aumenta per numero di passaggi…

 

Alla presentazione è intervenuto il Ministro Dario Franceschini. Il Ministro ha sottolineato come l’Italia possa essere competitiva sui mercati internazionali “perché offre location uniche al mondo, un’eccellenza produttiva consolidata e vantaggi fiscali impareggiabili”.

“Adesso l’impegno è di continuare ad investire su questo comparto cruciale per lo sviluppo dell’industria creativa italiana e la valorizzazione dell’immagine del Paese nel mondo” - ha aggiunto il Ministro, che ha anche enumerato le diverse iniziative intraprese per il cinema e l’AV, fra cui richiamiamo, rilevanti per il settore rappresentato da CRTV.

(Per primo) l’inserimento del cinema e l’AV nel PON (Programma Operativo Nazionale) cultura: la dotazione finanziaria complessiva del Programma è di 490 milioni per il periodo 2014-2020. La linea riguardante il cinema e l’audiovisivo è l’“Azione I”, finalizzata a rafforzare la competitività delle medie/piccole medie imprese anche delle industrie culturali (Radio, Tv, Cinema) per processi di innovazione produttiva e organizzativa e il trasferimento di “know how” tecnologico. Tale linea, per tutte le industrie culturali, vale 114 milioni di euro nel periodo di riferimento.

Il Ministro ha anche citato il tavolo tecnico di confronto aperto insieme al MiSE con le emittenti nazionali e le associazioni di categoria rappresentative dei produttori indipendenti. Obiettivo è riformare il sistema di sostegno al settore cinematografico e audiovisivo e rafforzare e sviluppare il mercato italiano promuovendone l’internazionalizzazione. A breve, ha annunciato il Ministro, verrà elaborato un documento con le valutazioni e le ipotesi di intervento dei due Ministeri sull’internazionalizzazione del settore audiovisivo italiano e per facilitare un nuovo e più avanzato rapporto fra le emittenti ed i produttori indipendenti, tentando di coinvolgere anche gli OTT nella produzione italiana.

Il Ministro ha accennato di immaginare una revisione degli obblighi di investimento e di programmazione, in un sistema in cui la legge stabilisca un quadro mentre la definizione degli aspetti tecnici e procedurali (come ad esempio la valorizzazione dei diritti e le altre modalità tecniche) sia demandata ad accordi fra le categorie; con l’occasione ha ricordato il ruolo di facilitatori al raggiungimento di tali accordi di MiSE e MiBACT e quello di arbitro per i casi singoli dell’AGCom.

A tale riguardo si ricorda che CRTV ha recentemente

partecipato all’Indagine Conoscitiva dell’Autorità “Sul settore della Produzione Audiovisiva” e il sistema di revisione delle quote. Fra le indicazioni emerse nella consultazione, la necessità di rivedere il sistema in un’ottica di co-regolazione, di autoregolamentazione e di “accordi quadro” tra “broadcaster” e produttori.

Il Ministro ha infine ricordato che DG Cinema, MiSE, Luce Cinecittà, ANICA, ICE e APT stanno lavorando ad una nuova strategia condivisa e complessiva per l’internazionalizzazione del prodotto AV italiano. La DG Cinema ha in particolare attivato rapporti con i Paesi maggiormente interessati a realizzare coproduzioni con l’Italia per l’istituzione di accordi bilaterali per il sostegno allo sviluppo di film in coproduzione. Sono già attivi in tal senso accordi con Francia, Argentina e Brasile, mentre nel 2015 è stato istituito un fondo con la Germania per lungometraggi di alta qualità (firmato il 22 ottobre scorso, prime assegnazioni a febbraio) e nelle ultime settimane (28 aprile) è stato annunciato un fondo con il Canada per lo sviluppo di documentari”.

Lo stato del cinema italiano nel 2014

 

Un quadro della situazione produttiva, distributiva e finanziaria del cinema di casa nostra è stato illustrato nel corso della presentazione annuale “Tutti i numeri del Cinema italiano”. Ci sono alcune luci ma restano parecchie ombre…

 

Ecco cosa ha scritto in proposito il periodico di Confindustria Radio Tv’Radio Tv News’:

 

“Aumentano i film italiani prodotti (201 titoli in sala nel 2014 + 34 titoli rispetto al 2013), si riducono le coproduzioni con un ripiegamento sulla produzione nazionale (+ 43 titoli), cala il budget medio per film, di gran lunga inferiore alle medie internazionali.

È un quadro luci ed ombre dell’industria del cinema quello che emerge dalla presentazione annuale dei dati 2014 “Tutti i numeri del Cinema italiano” promossa dalla direzione Cinema del MiBACT e dall’Anica a Roma nei giorni scorsi, una situazione quella italiana connotata da “effervescenza creativa, con qualche contraddizione; fragilità crescente dell’industria e delle strutture in grado di confrontarsi con un mercato sempre più competitivo”.

Il cinema italiano stenta a rientrare dei costi di produzione, anche a valle dell’intero sfruttamento nella filiera, dove mantiene un ruolo centrale la televisione. Si conferma infatti l’importanza degli investimenti privati, tra cui quelli delle emittenti Tv sul bacino di risorse attivate per la produzione, che complessivamente pesano per circa la metà, 47,5%, nelle stime ANICA: ossia un film su due, o il 50% in media del budget di un film, continua ad essere finanziato dalla Tv.

Ma nel sistema delle risorse si segnalano importanti novità, fra cui: l’evoluzione dell’accesso a forme di incentivo fiscale - sono ormai pochi i film che non richiedono almeno una forma di tax credit; il quasi raddoppio del numero di interventi di tax credit esterno (+ 62% di valore degli investimenti); l’aumento di progetti e Paesi interessati dal tax credit internazionale.

Conferme e novità che fanno ben sperare sugli impatti che tali strumenti potranno avere anche sul settore AV e televisivo, a cui il credito di imposta è stato esteso con Decreto Ministeriale 5 febbraio 2015 (“Disposizioni applicative per l’estensione ai produttori indipendenti di opere audiovisive dell’attribuzione del credito d’imposta per le attività cinematografiche”) entrato in vigore il 25 marzo scorso. Il tax credit, si ricorda, è concesso sia per la produzione di opere nazionali sia per la produzione di opere straniere girate sul territorio italiano ed è per la prima volta esteso sia alla produzione audiovisiva destinata alla Televisione sia al web, allineandosi alle più avanzate esperienze internazionali.

Il numero totale di film trasmessi complessivamente su tutte le reti monitorate da Auditel (fonte: Studio Frasi) rimane elevato e sostanzialmente stabile: sono 3.577 i titoli programmati sulle reti generaliste (tutte le nazionalità) con una media di 1,1 passaggi nell’anno.

Più intensivo lo sfruttamento del prodotto cinema sulle Tv tematiche multipiattaforma: 4.718 i titoli trasmessi, con 2,8 passaggi in media; e, ovviamente, sull’ampia offerta satellitare dedicata di Sky, dove a fronte di 2.141 titoli unici si registrano in media 22,6 passaggi nel 2014.

Sulle maggiori reti generaliste (le 3 Rai, le 3 Mediaset e La 7), il cinema italiano è presente diffusamente (1.532 passaggi) con 1,1 passaggi in media dei 1336 titoli nel 2014. I film italiani risultano molto presenti anche nelle prime serate (164 programmate con titoli italiani, come nel 2013 e in aumento costante negli ultimi anni; erano infatti 123 le serate con film italiani nel 2009). Circa 1/3, 62 titoli, sono relativi a film italiani recenti (prodotti dal 2009), di cui ben 45 su Canale 5 (quasi 1 a settimana durante l’anno) seguita a distanza da RaiTre (9).

I film italiani vengono ampiamente utilizzati anche come library d’epoca (1950-1989) nelle fasce orarie meno pregiate (mattina e tarda serata), come contenuto di complemento. La rete generalista che in assoluto utilizza più film italiani è Rete 4 (489 nell’intera giornata), seguita da RaiTre (388). Uguale preponderanza di prodotto cinematografico italiano sulle reti tematiche Mediaset (1158 titoli unici italiani trasmessi su Iris, La5, Italia2, Top Crime), 665 titoli unici italiani sui canali Rai (Rai4, Rai 5, Rai Movie).

Il cinema in Tv mostra una ripartizione 50/50 tra film europei ed extraeuropei sulle reti generaliste mentre sulle reti satellitari (con Sky unico editore rilevato) c’è una prevalenza di cinema USA mentre il cinema italiano, in diminuzione per numero di titoli, aumenta per numero di passaggi…

 

Alla presentazione è intervenuto il Ministro Dario Franceschini. Il Ministro ha sottolineato come l’Italia possa essere competitiva sui mercati internazionali “perché offre location uniche al mondo, un’eccellenza produttiva consolidata e vantaggi fiscali impareggiabili”.

“Adesso l’impegno è di continuare ad investire su questo comparto cruciale per lo sviluppo dell’industria creativa italiana e la valorizzazione dell’immagine del Paese nel mondo” - ha aggiunto il Ministro, che ha anche enumerato le diverse iniziative intraprese per il cinema e l’AV, fra cui richiamiamo, rilevanti per il settore rappresentato da CRTV.

(Per primo) l’inserimento del cinema e l’AV nel PON (Programma Operativo Nazionale) cultura: la dotazione finanziaria complessiva del Programma è di 490 milioni per il periodo 2014-2020. La linea riguardante il cinema e l’audiovisivo è l’“Azione I”, finalizzata a rafforzare la competitività delle medie/piccole medie imprese anche delle industrie culturali (Radio, Tv, Cinema) per processi di innovazione produttiva e organizzativa e il trasferimento di “know how” tecnologico. Tale linea, per tutte le industrie culturali, vale 114 milioni di euro nel periodo di riferimento.

Il Ministro ha anche citato il tavolo tecnico di confronto aperto insieme al MiSE con le emittenti nazionali e le associazioni di categoria rappresentative dei produttori indipendenti. Obiettivo è riformare il sistema di sostegno al settore cinematografico e audiovisivo e rafforzare e sviluppare il mercato italiano promuovendone l’internazionalizzazione. A breve, ha annunciato il Ministro, verrà elaborato un documento con le valutazioni e le ipotesi di intervento dei due Ministeri sull’internazionalizzazione del settore audiovisivo italiano e per facilitare un nuovo e più avanzato rapporto fra le emittenti ed i produttori indipendenti, tentando di coinvolgere anche gli OTT nella produzione italiana.

Il Ministro ha accennato di immaginare una revisione degli obblighi di investimento e di programmazione, in un sistema in cui la legge stabilisca un quadro mentre la definizione degli aspetti tecnici e procedurali (come ad esempio la valorizzazione dei diritti e le altre modalità tecniche) sia demandata ad accordi fra le categorie; con l’occasione ha ricordato il ruolo di facilitatori al raggiungimento di tali accordi di MiSE e MiBACT e quello di arbitro per i casi singoli dell’AGCom.

A tale riguardo si ricorda che CRTV ha recentemente

partecipato all’Indagine Conoscitiva dell’Autorità “Sul settore della Produzione Audiovisiva” e il sistema di revisione delle quote. Fra le indicazioni emerse nella consultazione, la necessità di rivedere il sistema in un’ottica di co-regolazione, di autoregolamentazione e di “accordi quadro” tra “broadcaster” e produttori.

Il Ministro ha infine ricordato che DG Cinema, MiSE, Luce Cinecittà, ANICA, ICE e APT stanno lavorando ad una nuova strategia condivisa e complessiva per l’internazionalizzazione del prodotto AV italiano. La DG Cinema ha in particolare attivato rapporti con i Paesi maggiormente interessati a realizzare coproduzioni con l’Italia per l’istituzione di accordi bilaterali per il sostegno allo sviluppo di film in coproduzione. Sono già attivi in tal senso accordi con Francia, Argentina e Brasile, mentre nel 2015 è stato istituito un fondo con la Germania per lungometraggi di alta qualità (firmato il 22 ottobre scorso, prime assegnazioni a febbraio) e nelle ultime settimane (28 aprile) è stato annunciato un fondo con il Canada per lo sviluppo di documentari”.

 

There is one comment

  1. giuseppe colombo

    il sistema attuale, composto dai soliti attori, che si ripetono in vari ruoli, e le medesime location tutto si svole in Puglia o a Torino eccetera e le tre o quattro societa che producono, creano sostanzialmente un meccanismo che come in passato in Francia implode, non si producono lungometraggi in cui si crede, ma solo film creati da combinazioni occasionali di finanziamento, di conseguenza i risultati al box office sono usando un eufemismo deludenti in generale, le poche eccezzioni non fanno mercato

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