Il passaggio definitivo al digitale terrestre (switch off) previsto per il 31 luglio prossimo, slitta al primo marzo 2008 per la Sardegna e al primo ottobre 2008 per la Valle d’Aosta, le due regioni scelte per la sperimentazione.
Lo ha reso noto il ministro per le Comunicazioni, Paolo Gentiloni, nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte anche il governatore della Sardegna, Renato Soru, quello della Valle d'Aosta, Luciano Caveri, oltre al presidente di 'Dgtvi - associazione per lo sviluppo del digitale terrestre', Piero De Chiara.
"La fase di transizione dall'analogico al digitale - ha premesso Gentiloni - sarà dunque più lunga di quanto era stato previsto. Il Governo non si limita a prendere atto di questa realtà, ma avvia una collaborazione con le Regioni e con i broadcaster, nella convinzione che il raggiungimento dei nuovi obiettivi richieda un forte impegno sul versante dell'offerta dei contenuti".
Per il ministro, l'andamento dei dati della diffusione dei decoder digitali nelle due regioni-pilota "è tutto sommato positivo, anche se non consente ancora di poter immaginare di concludere il processo". Il dato ritenuto "più attendibile" è quello dei contributi pubblici erogati per l'acquisto, secondo cui i decoder distribuiti in Sardegna sono 241 mila, quelli distribuiti in Valle d'Aosta oltre 28 mila: "Se noi riferiamo questi numeri a quello degli abbonati Rai, vediamo che i 241 mila decoder della Sardegna corrispondono al 54,5% degli abbonati Rai, mentre gli oltre 28 mila della Valle d'Aosta corrispondono al 68,2% degli abbonati Rai. Naturalmente, sappiamo anche che i decoder acquistati col contributo pubblico non sono gli unici finiti sul mercato e che non tutti i possessori di un apparecchio televisivo hanno un regolare abbonamento".
Questi dati possono essere "incrociati" anche con quelli elaborati da due società specializzate in sondaggi, secondo cui la diffusione dei decoder sarebbe compresa tra il 55 e il 60-65%, con una penetrazione percentualmente maggiore in Valle d'Aosta rispetto alla Sardegna.
Ed ecco il comunicato stampa diffuso dall'Associazione DGTVi in merito al Protocollo di Intesa per la definitiva transizione alla Televisione digitale terrestre (switch off) nel territorio delle regioni autonome Sardegna e Valle D'Aosta siglato in data odierna presso il Ministero delle Comunicazioni:
«Il passaggio dall'analogico al digitale è un percorso difficile. Particolarmente delicato è il rispetto della data di spegnimento dei canali analogici, che non può avvenire se non quando la grande maggioranza della popolazione si è già dotata di un sistema di ricezione digitale. Tale percentuale non può essere del cento per cento, altrimenti lo switch off non avverrebbe mai.
In Sardegna e Val d'Aosta, già oggi, l'80% delle famiglie si sono attrezzate per ricevere la tv digitale terrestre o quella satellitare. Con percentuali simili in altri paesi europei si fissano delle tappe e delle date, le si rispetta e si procede allo spegnimento per aree. In genere i governi accelerano e le imprese frenano. In Italia le parti sono rovesciate.
Attraverso l'associazione DGTVi, tutte le imprese televisive che hanno investito nel digitale terrestre hanno fatto sapere al Governo che le nuove date fissate per il definitivo switch off nelle due regioni sono inutilmente lontane.
Tutte le imprese, in particolare le associazioni delle tv locali e le imprese nazionali meno grandi hanno manifestato allarme per l'impatto negativo del rinvio sui loro investimenti già attuati o programmati.
Tuttavia il protocollo siglato oggi insieme al Ministro delle comunicazioni e ai Governatori delle due regioni contiene qualche indicazione utile per un percorso serio e vincolante per tutti. Confidiamo che il Gruppo misto per l'implementazione lavori per raggiungere gli obiettivi fissati e che non si debba più assistere, in futuro, a nuovi rinvii. La tappa intermedia tra otto mesi, con lo spegnimento di alcune reti analogiche, costituisce per tutti un banco di prova della volontà di rispettare il nuovo calendario.
Altrettanto importante saranno le consultazioni tra le parti interessate e le conseguenti decisioni tendenti a precisare percorso e tappe intermedie per lo switch off nazionale, fissato a fine 2008.
Le imprese televisive pubbliche e private, nazionali e locali associate nel DGTVi faranno la loro parte».