L’Udc vuol cambiare il vertice Rai

Nelle mille tensioni della maggioranza di Governo – se ancora tale è – che hanno portato nella notte scorsa alle dimissioni di Tremonti, si inserisce il fondamentale fronte della Rai: l’UDC va decisa all’attacco dell’attuale Cda, che viene chiamato a dimettersi a breve.

Non bastassero tutti gli altri fronti aperti nella maggioranza, ecco che si delinea chiaramente come fondamentale quello della Rai. Non è certo una novità che la Tv pubblica sia al centro dei giochi politici ma forse qualcuno si era illuso che dopo le elezioni, pur con i suoi importanti risultati, a Viale Mazzini potesse esserci 'bonaccia'.

Nulla di tutto ciò, anzi ora la strategia già delineata mesi fa dall'UDC per cambiare il vertice della Rai (Cattaneo compreso) e del Consigliere Giorgio Rumi di dimettersi dopo la consultazione elettorale si precisa ulteriormente, con possibili fortissime tensioni in un Governo e in una maggioranza ormai sfilacciati.

In questo caso non sembra esserci affatto un asse con AN, su altri fronti alleato dell'UDC, e il motivo sembra chiaro se si pensa alle posizioni di potere (nomine) occupate attualmente dall'uno e dall'altro partito all'interno della Rai. All'UDC questo Cda in realtà è sempre piaciuto poco e a più riprese, anche nell'abito del dibattito sulla legge Gasparri, il partito di Follini aveva cercato di porre un termine preciso alla sua gestione.

In una nota Antonio Iervolino dell'UDC ribadisce così quanto già detto ieri da Rodolfo De Laurentiis, capogruppo UDC alla commissione Trasporti, invitando il Cda e il direttore generale ad andare avanti solo con l'ordinaria amministrazione, in vista dell'avvio della fusione tra Rai Holding e Rai Spa, previsto per questi giorni. A seguire (ma si potrebbe arrivare, a questo punto, anche a settembre) dovrebbero esserci le dimissioni del Cda stesso, con Rumi deciso personalmente a darle per accelerare le operazioni.

La prossima settimana alla Commissione di Vigilanza sulla Rai l'UDC presenterà una mozione che chiede proprio una scadenza precisa per i vertici della Tv pubblica.

A contorno ci sono le tensioni per l'attuale gestione (oltretutto, senza un Presidente in carica) della Rai, considerata mediocre e persino 'imbarazzante' dall'UDC e c'è il caso personale di Gigi Moncalvo, ex direttore della 'Padania' che, nominato in pratica responsabile politico della 'leghista' RaiDue, all'UDC non piace affatto; Follini e soci non vorrebbero proprio vederlo sui teleschermi di Stato, mentre l'esatto opposto vuole la Lega Nord, che si è mossa in questo senso, anche sostituendo al vertice di RaiDue Marano con Ferrario.

Un cocktail politico imbarazzante, insomma, che potrebbe anche 'esplodere'. "Diversamente da quanto pensa De Laurentiis - ha infatti detto Roberto Calderoli - , io sono convinto che il Cda e il direttore generale della Rai abbiano operato bene".

Forza Italia, in questa fase assai defilata, per bocca di Paolo Romani (che peraltro ha non pochi guai a Milano, dove è coordinatore del partito) difende a sua volta il Cda: "Le parole di De Laurentiis sono ingiustificate e prive di fondamento".

L'opposizione invece applaude e si prepara a gestire una possibile inedita alleanza con il partito di Follini. Se ne vedranno delle belle.

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