Ecco che cosa è successo nel corso dell’ultima assemblea del Corerat della Sardegna, guidato adesso da Silvio Lippi, che succede al prematuramente scomparso Milvio Atzori.
Si è svolta alcune settimane fa a Cagliari la 5a assemblea del Corerat della Sardegna, alla quale hanno presenziato i componenti del Comitato, guidato adesso da Silvio Lippi (che succede al prematuramente scomparso Milvio Atzori), rappresentanti di Frt, Aeranti, Rea, Consiglieri Regionali, un esponente dell'Authority, oltre naturalmente ai diretti interessati, ovvero gli editori radio-tv (anche se in maniera minore rispetto agli anni scorsi).
Sul tavolo del dibattito vi erano temi importanti quali: il passaggio al digitale, la formazione di consorzi, le deleghe, il passaggio dal Corerat al Corecom e via discorrendo. Nel discorso di apertura Franco Siddi, presidente FNSI nonché componente del Corerat, ha illustrato i dati di un censimento affidato al Dipartimento di Ricerche Economiche e Sociali dell'Università di Cagliari.
Il censimento ha evidenziato che negli ultimi due anni in Sardegna hanno cessato l'attività 13 radio e 2 tv. Attualmente risultano attive 69 radio, così dislocate nel territorio: 38 a Cagliari, 19 a Sassari, 8 a Nuoro e 4 ad Oristano. Queste 69 sono così suddivise: 56 commerciali e 13 comunitarie.
Le tv invece sono 17: 8 a Cagliari, 5 a Sassari, 2 a Nuoro e 2 ad Oristano. 10 sono "informative", 6 commerciali e una comunitaria.
Gianni Massa (ex presidente del Corerat) ha sottolineato il fatto che l'Autorità per le telecomunicazioni deve dare le deleghe al Corerat della Sardegna, perché questa è una regione a statuto speciale; ma ciò non avviene perché non si fa il Corecom. Il prof. Cheli, ha proseguito Massa, deve capire che il Corerat è eletto dal Consiglio Regionale della Sardegna, quindi è legittimato ad operare nella sua regione. Anche contro la Regione Massa si è mostrato molto adirato, perché appunto non ci si decide ad eleggere il Corecom e a farlo lavorare.
Altro intervento molto seguito è stato quello di Mario Bardi delle relazioni istituzionali dell'Autorità, il quale ha citato la legge 249 che prevede che possano essere costituiti dalle Regioni i Comitati Regionali per le Comunicazioni, a cui l'Autorità possa poi delegare proprie competenze. Ha citato anche due delibere dell'Autorità, la 52 e la 53 del '99. Nella 52 si definivano i criteri per la nomina dei Comitati Regionali per le Comunicazioni, mentre con la 53 venivano elencate in modo esemplificativo, non tassativo e non definitivo le materie che l'Autorità poteva delegare.
Le deleghe vengono conferite ai Comitati Regionali per le Comunicazioni e quindi l'istituzione di questo Comitato è cosa necessaria e sufficiente per il conferimento delle deleghe. I Corecom effettivamente istituiti sono 14 e 18 le leggi regionali relative, quindi altri 4 sono in via di nomina. La Lombardia invece ha scelto di non legiferare in proposito. Si auspica, quindi, la formazione del Corecom anche in Sardegna.
A fine lavori, Massa ha ripreso la parola ed ha precisato che il Corerat non è una controparte delle emittenti radiotelevisive ma deve essere uno strumento a favore delle stesse. Ha anche aggiunto che le stesse emittenti non devono lasciare il Corerat da solo ma devono semmai far conoscere quello che fa.
In conclusione, anche quest'anno tante belle proposte, anche se il Corecom sardo è ancora di là da venire, essendo la relativa legge bloccata nei cassetti del Consiglio Regionale.