Malone ‘insidia’ Murdoch

Era già il secondo azionista di News Corp. ma si proclamava ‘sostenitore’ di Murdoch. Adesso però John Malone di Liberty Media si è aggiudicato un’opzione su un altro 8% di News Corp. e per Rupert è ‘allarme rosso’…

Come scrive l'agenzia Ansa, nello "scorso gennaio, quando rivelò di possedere il 9,1% di azioni con diritto di voto di News Corp., John Malone - il proprietario del gruppo americano Liberty Media - si era definito "un forte sostenitore" di Rupert Murdoch e della sua famiglia lasciando intendere una piena disponibilità a rafforzare la sua alleanza con l'azienda australiana. Undici mesi dopo - con la quota in portafoglio a Liberty Media passibile di salire al 17,1% in seguito all'acquisto di un'opzione sull'8% del capitale - quella che sembrava essere un'amicizia salda tra due figure di spicco del panorama planetario delle comunicazioni è già finita nel dimenticatoio lasciando spazio agli attacchi incrociati dei due Grandi Vecchi - il 63enne Malone e il 73enne Murdoch - entrambi decisi a far valere il proprio ruolo all'interno di News Corp.

Il primo difendendo il frutto di 30 anni di lavoro - durante i quali News Corp. è diventato, dal nulla, il quinto gruppo mediatico a livello mondiale - e il secondo provando a inserire nella propria ragnatela di controllo (che vede brillare Qvc, Discovery Channel, Starz, Iac/InteractiveCorp) il gioiello di casa Murdoch, trasferitosi di recente dalla natia Sidney a New York al fine di sfruttare al meglio le occasioni di espansione offerte dalla metropoli statunitense e dai suoi mercati.

La schermaglia iniziata in aprile, con Malone a rivelare "attivi colloqui" per l'acquisto di asset televisivi di News Corp e Murdoch a smentire con un secco "niente è in vendita", é diventata particolarmente vivace proprio negli ultimi giorni, dopo che - lo scorso 4 novembre - Liberty Media ha annunciato di possedere un'opzione per rilevare l'8% dei titoli con diritto di voto di News Corp. attualmente in portafoglio alla banca d'affari statunitense Merrill Lynch. Parole capaci di mettere in allarme - immediatamente - il quartier generale australiano: l'acquisizione di un 8% in aggiunta al 9,1% già detenuto da Liberty Media garantirebbe a questa, la possibilità di lanciare un'offerta di acquisto totalitaria su News Corp. facendo così tramontare la stella di Murdoch sul panorama internazionale".

E Murdoch è subito corso ai ripari: "Al fine di ostacolare ogni possibile scalata alla sua creatura, Murdoch ha lanciato un piano, già ridefinito 'poison pill', che prevede una diluizione delle azioni di News Corp. in modo da offrire ai suoi azionisti di acquisire titoli ad un prezzo dimezzato qualora un eventuale pretendente alla conquista del gruppo giunga a possedere il 15% del capitale sociale e a intavolare propositi di acquisto. Innanzi ai comportamenti tenuti da Liberty Media e al suo silenzio prima di rendere nota l'opzione per il possibile acquisto dell'8% di News Corp (ossia 84.7 milioni di azioni classe B attualmente in portafoglio a Merrill Lynch nell'aprile 2005), l'azienda australiana - così puntualizza una nota - ha infatti sentito il bisogno di intervenire e di "mettere in piedi una forma di protezione per garantire al meglio gli interessi di tutti gli azionisti", capeggiati con un 30% dalla famiglia Murdoch".

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