Manager al lavoro (in Tv)

Spopola sull’americana Cbs il reality che vede dirigenti d’azienda e amministratori delegati in incognito lavorare insieme a operai e impiegati. E se Marchionne…

Se dovesse approdare in Italia, sicuramente qualcuno, vedi il direttivo della Fiom da Landini a Cremaschi, sarebbe ben felice di vedere Sergio Marchionne tra i protagonisti del programma. “Undercover boss” sta spopolando negli Stati Uniti e viene trasmesso dalla Cbs (anche se nasce in Inghilterra su Channel4 ed è stato venduto in altri Paesi anglosassoni).

Certo, sarà difficile vedere Marchionne alle prese con la catena di montaggio e ripreso dalle Tv (anche se lui si è qualificato 'metalmeccanico') ma il successo di “Undercover boss” è proprio dovuto al fatto che molti dei suoi protagonisti sono manager e amministratori delegati di importanti multinazionali che in incognito si mischiano ai loro dipendenti, si sporcano le mani e sudano, per capire come funziona il lavoro nella loro azienda e investigare cosa non va e come le cose vanno migliorate.

Il manager passa circa una settimana sotto mentite spoglie, lavorando in diverse aree della sua compagnia, con differenti mansioni e posizioni. Alla fine chiama i dipendenti con i quali ha lavorato, svela la propria identità e premia i meritevoli, mentre gli altri vengono avviati a programmi di formazione.

“Undercover boss” nasce in Gran Bretagna nel giugno 2009 su Channel 4 e torna nella stagione successiva. Approdato alla Cbs nel marzo 2010, è stato confermato anche per questa stagione; infatti la prima edizione è stata un grande successo e la prima puntata è stata vista da 38,6 milioni di spettatori (32% di share).

Ma il programma, erroneamente definito reality, ha allo stesso tempo suscitato un aspro dibattito su eventuali cachet percepiti dai manager per la partecipazione, un aistuazione smentita dall'emittente. Infatti i partecipanti non percepiscono nulla, dal momento che la Cbs ha fatto loro firmare un “agreement” di partecipazione ad un documentario , quindi non coperto dall'Aftra, normativa che prevede un minimo di remunerazione per le apparizioni televisive (i documentari non ne fanno parte).
I produttori di “Undercover boss” hanno lanciato il programma proprio come documentario ed hanno dichiarato che “è assolutamente normale fare un documentario su persone che svolgono il loro lavoro e non ottengono un compenso per questo”.

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