La presentazione del libro dell’amico e collaboratore di ‘Millecanali’ Massimo Emanuelli su Gianfranco Funari è prevista per il 16 marzo alle ore 18,30 presso il Mondadori Multicenter Marghera, via Marghera 28 a Milano.
Il libro si chiama 'Gianfranco Funari: il 'giornalaio più famoso d'Italia", Greco&Greco Editore (12 Euro). Alla presentazione interverranno: Gigi Vesigna, Enzo De Mitri, Roberto Poletti, Raimondo Lagostena, Boris Makaresko, Roberto Marelli.
Figlio di un tipografo trasteverino, nato a Roma il 21 marzo 1932, dopo avere fatto il rappresentante, il croupier e il cabarettista al Derby Club di Milano, Funari nel 1980 approda a TeleMontecarlo con 'Torti in faccia', il primo talk-show della televisione italiana con il pubblico protagonista. Nel 1981 è la volta di 'Aboccaperta', sempre su TeleMontecarlo, programma che dal 1984 andrà in onda sulla seconda rete della Rai. All'età di 52 anni, dopo avere fatto mille mestieri, Funari diventa un personaggio nazionale. 'Aboccaperta', 'Monterosa 84', 'Jolly Goal', 'Mezzogiorno è'... sono alcune delle sue trasmissioni.
Da RaiDue a Italia1, poi un "autOEsilio" su varie Tv locali, Funari negli anni ha alzato il tiro, concentrando sempre di più l'attenzione dai temi politici e sociali a quelli più prettamente politici e ciò lo portò ad entrare in collisione con i potenti dell'etere e dei palazzi; diventò il battitore libero dell'etere, sempre dalla parte del pubblico, della "gggente". "Sono un pentito del centro-destra e un deluso del centro sinistra", come ha fatto scrivere sul suo sito internet e come ha dichiarato più volte.
Negli ultimi anni con la barba del saggio, del contestatore, Funari lavorò su emittenti "minori", acclamato guru della comunicazione Tv, comparve in programmi nazionali che grazie alla sua presenza aumentavano l'audience. Battute, parolacce, una personalissima visione della vita, della politica e, soprattutto, della Televisione. Questo il Funari-pensiero, che esprimeva con aforismi, frasi lapidarie e battute che verranno ricordate anche attraverso immagini di repertorio.
L'autore del libro, che ha conosciuto Funari nel 1977, ripercorre le tappe della carriera del "giornalaio più famoso d'Italia", attraverso i ricordi e testimonianze di Franco Califano, Tony Santagata, Boris Makaresku, Giancarlo Guardabassi, Luigi Bacialli, Piero Chiambretti, Enzo De Mitri, Carlo Freccero, Anna Falchi, Enzo DeMitri, Vittorio Giovannelli, Roberto Marelli, Paolo Pillitteri, Roberto Poletti, Alberto Tagliati, Gianluca Versace, Gigi Vesigna, e di tutti coloro che hanno conosciuto e frequentato Funari. La vita di Gianfranco Funari dagli esordi in cabaret fino ad arrivare ad 'Apocalypse Show' e 'Vietato Funari' (aprile 2007), il suo testamento morale.
Gianfranco Funari è morto a Milano il 12 luglio 2008, a dargli l'ultimo saluto oltre alla moglie Morena, ai famigliari e agli amici, il suo pubblico, la sua "gggente". Controcorrente fino all'ultimo, Gianfranco Funari ha chiesto di mettere nella bara delle fiches (in ricordo della sua prima professione e del suo gusto per l'azzardo), un telecomando (simbolo di libertà davanti alla Tv) e un pacchetto di sigarette (il suo vizio irrisolto). Sulla lapide, sempre per sua volontà, è stata posta la sua ultima battuta: 'Ho smesso di fumare'.