Mercalli, la soluzione ProDad per migliorare la qualità dei video

Il software Mercalli di ProDad colma la lacuna più comune alla maggior parte dei dispositivi oggi utilizzabili per fare riprese e migliora la qualità dei video, aumentandone la possibilità di circolare in rete

Negli ultimi anni le tecnologie per la produzione di video sono cresciute in maniera esponenziale: i produttori “sfornano” nuove videocamere e fotocamere ormai ogni otto mesi, con performance sempre crescenti. Alla quantità più che abbondante di soluzioni disponibili non corrisponde però una qualità altrettanto elevata: lo dimostra il Web, stracolmo di filmati di ogni genere nei quali però proprio la qualità (sia estetica/narrativa, sia tecnica) è generalmente molto bassa. Sono pochi i video in rete che davvero meritano interesse e che superano la “selezione naturale” operata dagli utenti: nel video, più che in altri ambiti, la meritocrazia è infatti ancora un valore attendibile, perché un video fatto male, che non crea “engagement”, rimane bloccato nel suo luogo di nascita (YouTube o Vimeo), con il suo piccolo numero di visualizzazioni.

La scarsa qualità tecnica ha una motivazione: i diversi dispositivi oggi utilizzabili per fare riprese - cellulari, fotocamere, ActionCam - non hanno una capacità intrinseca di creare immagini stabili. Fatto salvo alcuni casi specifici, infatti, gran parte di questi strumenti non è dotata di un sistema di stabilizzazione, una lacuna pesante nelle riprese di scene in movimento. Negli ultimi anni sono quindi apparsi dei software di stabilizzazione virtuale. Uno dei più diffusi è Mercalli, soluzione di ProDad.

Simpaticamente chiamata così ispirandosi al nome di Giuseppe Mercalli, celebre sismologo da cui poi è nata l'omonima scala, la soluzione proposta da ProDad è disponibile in diverse versioni ed è divisa sostanzialmente in due forme: come Plugin installabile in programmi di montaggio video o come software indipendente (SAL). Non siamo di fronte a una soluzione economica, sebbene le versioni disponibili siano diverse, dalla V3 SAL per Windows, che costa 119 dollari. Da tenere presente, tuttavia, che parliamo di un software che cerca di risolvere problematiche di ripresa e che, nonostante la sua indubbia capacità, non può fare miracoli: in particolar modo la sua efficacia si riduce all'aumentare della lunghezza della clip. Non si pretenda, insomma, che su un filmato di 5 minuti,  nel quale possono insorgere movimenti bruschi del tutto inattesi e non utilizzabili, si possa ottenere lo stesso risultato avuto su un video di 30 secondi.

Dopo l'avvento di software come Mercalli e similari, moltissimi videomaker si sono messi a stabilizzare qualunque cosa, anche immagini per cui non è necessario. Una ripresa fatta con una camera a mano o con uno spallaccio, parte (o dovrebbe partire) in genere da una precisa scelta stilistica: creare una scena il cui movimento di camera restituisce allo spettatore la sensazione di essere esso stesso nella scena. Voler stabilizzare, a tutti i costi, un video nato con altri auspici narrativi è sbagliato. Di contro, una ActionCam  come la GoPro,  montata su un caschetto, che crea inevitabilmente immagini molto mosse, non essendo di suo stabilizzata, richiede l’utilizzo di Mercalli. Inoltre, avendo essa un angolo di campo estremo, il crop del quadro video operato dal software lascerà comunque sostanzialmente invariata l'inquadratura. Sì, perché alla base della stabilizzazione c'è un algoritmo che muove e scala dinamicamente il quadro video, per fare in modo che la zona centrale appaia il più possibile stabile.

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