Mi manda Maria Luisa Busi

Lanciata con successo diversi anni fa da Antonio Lubrano, la formula del programma ‘di denuncia’ viene affrontata ora da Maria Luisa Busi con “Articolotre”, ogni venerdì sera su RaiTre.

Dopo la contestazione di Augusto Minzolini e dopo aver definito il suo Tg “parziale e di parte”, per poi lasciare la conduzione dello stesso Tg1, Maria Luisa Busi, volto notissimo della Rai, è approdata su RaiTre con “Articolotre”, in onda ogni venerdì sera sulla rete di Paolo Ruffini.

Il programma si ispira all'articolo terzo della Costituzione Italiana, quello che sancisce l'uguaglianza formale e sostanziale tra tutti i cittadini e di fatto non è altro che il proseguo di “Mi manda RaiTre”, precedentemente condotto da Andrea Vianello, succeduto a sua volta ad altre conduzioni, fra cui non va dimenticata quella di Piero Marrazzo (proprio lui, ora riapprodato in Rai, vedremo per fare che cosa).

L'intenzione è di riportare le storie di chi è stato vittima di un diritto negato. Nella prima puntata c'erano una mamma cagliaritana che con altre ha intrapreso una battaglia contro il Comune che lascia i bambini per tre anni in una scuola con amianto; poi è stata presentata in studio una donna vittima di molestie e addirittura di una tentata violenza sessuale da parte del datore di lavoro, mentre in chiusura di puntata due casalinghe hanno parlato delle mozzarelle blu. Tante donne, quindi, ora (compresa la Busi), a 'coniugare' però un'impostazione non certo nuova.

Oltre ai soliti esperti e alle controparti, bacchettate dalla Busi (come succedeva prima con Vianello), la formula è comunque quella classica di 'Mi manda RaiTre', anche se non si parla (almeno per ora) delle truffe del venditore di enciclopedie o dei corsi d'inglese ma di ingiustizie di più ampio respiro.

La Busi cerca un approccio confidenziale con 'l'altra parte' (abbraccia la donna in studio che raccontava di essere stata molestata dal datore di lavoro rivivendo la sua tragica esperienza e le dice: “è stata brava”) ma rimane ancora un po' algida e in un certo senso distante, nonostante gli ampi sorrisi che elargisce agli ospiti in studio per rassicurarli.

Certo non c'è più quell'immediatezza e quella sorta di arena che era stata creata da Antonio Lubrano con il suo “Mi manda Lubrano” e poi mantenuta dai suoi successori e che aveva fatto il successo di questo tipo di programma. “Articolotre” è forse un po' troppo lungo, sono tre le storie a puntata, il ritmo ne risente, ma forse la Busi deve solo farsi un po' le ossa. Aspettiamo le prossime puntate.

Pubblica i tuoi commenti