Non erano evidentemente fatti per capirsi Milena Gabanelli e la Rai, o almeno questa nuova Rai decisamente più ‘istituzionale’ di Mario Orfeo, che ha subito smontato molte scelte un po’ ‘creative’ dell’ex AD Campo Dall’Orto. Dopo Daria Bignardi e Ilaria Dallatana, lascia così la Rai anche la creatrice di ‘Report’ ma qui il danno d’immagine rischia di essere molto più pesante, per la personalità di Milena, per la popolarità acquisita in tanti anni di appassionato lavoro, per l’infaticabile e fantastico impegno giornalistico profuso con la sua squadra, che l’ha portata a creare, di fatto da sola e in autonomia (e in diverse occasioni con l’indifferenza, se non l’ostilità, della stessa Rai, che quando governava il Centro-Destra di certo non ha considerato ‘Report’ il suo fiore all’occhiello), una rubrica che resta un punto di riferimento nel mondo dell’informazione italiano.
Come si è prodotta però questa situazione? Qui bisogna ritornare a un tema un po’ ‘ozioso’, se vogliamo, ovvero a quei mirabolanti progetti di riforma dell’informazione della Rai che Campo Dall’Orto aveva cercato di produrre. Il tema - e anche la sua ‘urgenza’ - sembrano ‘pacifici’, visto che la struttura dell’informazione Rai risale nei suoi punti fondamentali al lontanissimo 1976, quando i canali e i telegiornali vennero di fatto divisi fra Dc, Psi e Pci, più ‘l’esercito’ della Tgr, con le redazioni regionali. Dopo oltre 40 anni siamo ancora più o meno lì, con la sola variante della creazione di Rai News 24, che peraltro risale a molti anni fa e in una situazione che fa tuttora considerare la rete all news della Rai più o meno una ‘bella incompiuta’. Sul Web poi la Rai non ha combattuto in modo deciso, tanto che il sito dell’azienda non ha mai primeggiato in Italia quanto a ‘frequentazione’ del pubblico.
Campo Dall’Orto però non era riuscito a venire a capo della situazione, inventandosi prima l’improbabile soluzione degli ‘esterni’ Carlo Verdelli e Francesco Merlo e poi avocando a sé l’operazione, senza alla fine ‘trovare la quadra’ (infatti il problema è intatto e ora ci proverà, senza fretta, Orfeo). Campo Dall’Orto aveva anche convinto Milena Gabanelli, che aveva appena abbandonato dopo tanti anni ‘Report’, a occuparsi di un piano Web complessivo per l’azienda e lei si era messa all’opera con la solita lena ed era stata per questo effettivamente assunta nell’azienda (prima realizzava ‘Report’ senza essere dipendente Rai), con ‘i gradi’ di vicedirettore.
Ma l’operazione non è stata ben gestita, finendo per infrangersi su una questione solo apparentemente formale (si sa che in Rai è tutto complicatissimo), ovvero sul fatto che Milena dovesse realizzare (o meno) una vera e propria nuova testata (quella del Web di tutta l’azienda), con adeguata dotazione di uomini e mezzi e magari con i gradi, stavolta, di direttore per lei. A fermare le cose è bastata la considerazione che il nuovo piano complessivo dell’informazione della Rai era appunto ancora di là da venire, mentre convenzione e contratto di servizio mettevano i paletti; in più così si sarebbe aggiunta un’ulteriore testata, quando semmai c’era l’esigenza generale di ridurle, vista la proliferazione eccessiva di questi anni.
Qui tutto si è dunque arenato, in attesa che Orfeo faccia il miracolo e sblocchi questa impasse organizzativa ormai vecchia di decenni. La testata Web della Gabanelli, che aveva preparato da tempo il suo bel piano molto ambizioso, non poteva nascere e occorreva una controfferta: Orfeo ci ha provato offrendo a Milena la condirezione di Rai News 24 con la delega al Web, ma quello di Rai News, stavolta, qualcosa insomma di assai diverso dall’offerta precedente.
Dopo l’aspettativa presa dalla Gabanelli alcune settimane fa, la situazione non è mutata e a complicare le cose ci si sono messe nuove improbabili ipotesi: lei ha provato a proporre di realizzare quattro minuti di informazione tutta basata su cifre e fatti ogni sera dopo il Tg1 (nello spazio ‘storico’ di Enzo Biagi), ma l’idea era probabilmente troppo ‘impegnativa’ e potenzialmente imbarazzante per la Rai (che cosa sarebbe successo se la Gabanelli avesse dato un’interpretazione su una notizia ben diversa, magari, da quella del Tg1 che la precedeva immediatamente?). Orfeo ha provato invece con un’offerta altrettanto ‘improbabile’: il Web di Rai News, come si diceva, e anche il ritorno a ‘Report’, che era come dire, più o meno, ‘abbiamo scherzato, torniamo alla realtà precedente’.
Senza contare che Sigfrido Ranucci, cone si è visto in queste settimane, sta conducendo benissimo la rubrica di Raitre, che macina inchieste di prim’ordine anche in questa edizione.
Il 31 ottobre sono allora arrivate le dimissioni della Gabanelli dalla Rai: “Ho comunicato oggi all’azienda le mie dimissioni (operative dal 15 novembre; N.d.R.) poiché le condizioni proposte non permettono di produrre risultati apprezzabili”.
Naturalmente la Rai ha espresso “amarezza per la decisione di Milena Gabanelli di interrompere il contratto di lavoro firmato con l’azienda solo nove mesi fa e di respingere l’offerta della Direzione Generale di svolgere il prestigioso incarico di condirettore di Rainews24 con la delega allo sviluppo del portale web (con 45 giornalisti, una nuova grafica e il contributo di tutte le testate) e insieme di ritornare in video con ‘Report’, la trasmissione da lei resa celebre. Una doppia offerta che doveva rappresentare il momento di passaggio verso la nascita di una testata web autonoma, i cui tempi di realizzazione sono oggi fissati dal nuovo contratto di servizio approvato dal Cda Rai e presto al vaglio della Commissione parlamentare di vigilanza”.
Insomma, dialogo fra sordi. Ma adesso, senza la Gabanelli e Giletti e con Fabrizio Frizzi forzatamente lontano dal video, con le incertezze e le difficoltà del sabato e della domenica pomeriggio, con un Fazio (a riposo per due settimane causa Gran Premi di automobilismo) che non sembra fare miracoli e con Raidue e soprattutto Raitre da reinventare, per la Rai la strada sembra decisamente in salita.