Milleproroghe: le sorprese dalla Gazzetta Ufficiale

Il Governo ci ripensa ancora: come nel gioco dell’oca, a sorpresa, la versione della Gazzetta Ufficiale del Decreto Milleproroghe non contiene più i tagli ai contributi per le TV locali. Un sospiro di sollievo, ma intanto, sempre a sorpresa, il divieto di incrocio Tv-giornali è solo per tre mesi.

Vediamo la notizia come è stata riportata dal sito www.newslinet.it:

«Il governo ci ha ripensato sui tagli dei contributi all'editoria inizialmente previsti dal D.L. Milleproroghe. Così, nella versione finale del provvedimento (quella pubblicata in G.U.) sono stati recuperati 35 mln di euro dei 50 mln cancellati all'editoria e salvati integralmente i 45 mln destinati alle Radio e Tv locali dalla legge di Stabilità.
Ma l'emergenza non è affatto rientrata, perché il decreto legge 225/2010 deve essere convertito in legge entro 60 giorni dalla sua pubblicazione e quindi, in sede di conversione, potrebbero comparire modificazioni, sicché, come, si sussurra negli ambienti politici, "quel che è rimasto dentro la porta potrebbe uscire dalla finestra". Della questione, così come dello scottante tema delle cd "provvidenze per l'editoria", si parlerà in occasione del 26° Congresso Nazionale della Federazione Nazionale della Stampa, in programma da martedì 11 a venerdì 14 gennaio a Bergamo e titolato "Il giornalismo e le sfide del cambiamento''».

Ma non poteva finire qui e se il Governo sembra ripensarci (salutare ripensamento su un precedente ripensamento, in un 'ballon d'essai' che sta però sfiorando il ridicolo), su un altro fronte procede con indecisioni che non lasciano presagire nulla di buono.
Come ha riportato la Reuters, c'è stata, alla fine, sempre in Gazzetta Ufficiale, una «proroga di soli tre mesi per i limiti agli incroci tra stampa e televisione, previsti dalla legge Gasparri del 2004 e in scadenza nel 2010.

Il decreto legge Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, estende fino a marzo 2011 il divieto a chi esercita l'attività televisiva in ambito nazionale di acquisire partecipazioni in imprese editoriali, anche attraverso imprese controllate o collegate. Una ulteriore proroga "fino al 31 dicembre 2011" potrà essere stabilita, tramite il varo di uno o più decreti della presidenza del Consiglio, da definire in concerto con il ministero dell'Economia, attualmente guidato da Giulio Tremonti. Il divieto riguarda principalmente Mediaset, la principale emittente televisiva privata controllata dalla famiglia del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Nelle bozze preliminari circolate il 22 dicembre, dopo il varo del decreto in Consiglio dei ministri, la proroga aveva effetto fino a tutto il 2012. I limiti agli incroci tra stampa e televisione furono inseriti nella legge Gasparri, poi confluita nel Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, per tutelare il pluralismo dell'informazione italiana».

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