Il ‘direttorissimo’, un po’ contro alcuni pronostici della vigilia, perde la battaglia giudiziaria per il reintegro alla direzione del Tg1. Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile accordo di compromesso con la Rai, poi però non concretizzatosi.
Vediamo la notizia dal sito www.ilsussidiario.net:
«Minzolini non potrà tornare a dirigere il Tg di RaiUno. Lo ha deciso il giudice del lavoro del tribunale di Roma respingendo il ricorso d'urgenza presentato dall'ex direttore Augusto Minzolini. Il ricorso chiedeva appunto il suo reintegro nella posizione di lavoro da cui era stato rimosso lo scorso dicembre in seguito al rinvio a giudizio per peculato.
Minzolini è infatti accusato di aver usato la carta di credito aziendale per spese private. Anche il rimborso che sarebbe stato effettuato dal giornalista non gli sarebbe valso il ritiro della denuncia. Gli avvocati che rappresentano l'ex direttore sono in attesa di conoscere i contenuti della sentenza per poter eventualmente fare ricorso.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai vertici della Rai che avevano promosso l'allontanamento di Minzolini: direttore del Tg1 rimane Alberto Maccari. La notizia del rigetto del ricorso è stata commentata da Carlo Verna, segretario del sindacato giornalisti televisivi Usigrai, che ha sottolineato che adesso il Tg1 deve voltare seriamente pagina. Al proposito, ha aggiunto che “attendiamo al più presto il piano editoriale di Alberto Maccari per valutarne gli elementi di discontinuità, sperando che ci siano. Discontinuità non solo di linea, ma anche nel segno dell'inclusività”, riferita questa al "recupero dei colleghi emarginati".
Nato nel 1958, Augusto Minzolini ha cominciato la carriera di giornalista nel 1977 per diventare collaboratore di 'Panorama' nel 1985, passare nel 1990 alla 'Stampa' e quindi diventarne editorialista nel 1997. Diventa direttore del Tg1 nel 2009, una conduzione la sua molto contestata dai suoi stessi giornalisti e dalle forze politiche allora all'opposizione del governo Berlusconi. Minzolini infatti viene accusato di produrre un telegiornale completamente a sostegno delle posizioni del governo con notizie spesso riportate in modo tendenziose.
Poi lo scandalo della carta di credito aziendale. Minzolini viene accusato dalla Corte dei Conti di aver speso circa 68mila euro della Rai per fini privati. Lui si difende parlando di spese di rappresentanza e che nessuno gli aveva mai detto da parte dei vertici Rai se doveva mantener una spesa limitata.
Anche la procura di Roma apre un'indagine e gli viene contestato il "peculato aggravato, truffa aggravata ai danni della Rai ed eventuali infrazioni fiscali". Il 2 maggio dello scorso anno viene infine ufficialmente iscritto nel registro degli indagati. È in attesa di processo. Poi a dicembre il licenziamento da parte dei vertici Rai».