Tra novembre e marzo, in Mediaset, sono cambiati tutti i direttori di rete: i “nuovi arrivati” sono Stefano Magnaghi, che dal novembre scorso è a Italia 1, e Giancarlo Scheri, che dal primo gennaio è a capo di Retequattro;
mancava quindi all'appello solo Canale 5, l'importantissima rete ammiraglia, che trova in Giovanni Modina il sostituto del dimissionario Giorgio Gori.
Modina, che sarà in carica dal 2 aprile, è diventato vicedirettore di Canale 5 nel 1998, sotto la direzione di Maurizio Costanzo, e il suo ultimo incarico è stato la responsabilità della direzione coordinamento pianificazione e sviluppo palinsesti Mediaset.
Giorgio Gori, come già si sapeva da qualche tempo, lascia (l'uscita di scena è stata un po' anticipata a causa di tutte le 'indiscrezioni' delle ultime settimne sull'avvenimento) per intraprendere la carriera di produttore indipendente (pare abbia ricevuto offerte sia da Pearson che da Endemol), mentre PierSilvio Berlusconi, presidente e amministratore delegato di Rti, in una nota ufficiale loda il nuovo direttore definendolo "il miglior successore possibile, che ha dimostrato in questi anni di lavoro in Mediaset una grande competenza, costituita da un alto valore manageriale e da una forte sensibilità editoriale".
Confalonieri, che negli ultimi tempi ha dovuto assistere alla dipartita di molti dei suoi migliori elementi (prima Brugola, poi Carlotti, ora Gori, che aveva appena portato con grande bravura Canale 5 alla posizione di prima rete televisiva italiana), spalleggia a sua volta la scelta di Modina affermando che "in Mediaset possiamo contare su una struttura professionale sana e vitale".
Paradossale intanto - ma sicuramente conseguente alla grave crisi della new economy - è invece che Jumpy e quindi buona parte della struttura Internet di Fininvest, stiano per tornare sotto la responsabilità di Mediaset (Mediadigit), dopo che proprio la decisione di affidare il tutto a Fininvest aveva provocato, lo scorso anno, la polemica uscita di scena di Maurizio Carlotti.