Giorgio Mulè ha assunto l’incarico di direttore di Videonews, la testata giornalistica trasversale alle tre reti Mediaset, di cui era vicedirettore al posto di Mauro Crippa. Di conseguenza è stato archiviato il procedimento nei confronti di Crippa dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
Giorgio Mulè ha assunto l'incarico di direttore di Videonews, la testata giornalistica trasversale alle tre reti Mediaset, di cui era vicedirettore. Ne ha dato notizia una recente nota dell'azienda, che ricorda come della scuderia di Videonews, specializzata nella realizzazione e produzione di programmi di approfondimento giornalistico,
fanno parte 'Verissimo' (in precedenza gestito dal Tg5), 'L'Antipatico', 'Secondo Voi', 'L'incudine', 'Liberitutti', 'Super Partes' e il nuovissimo 'Kosmos'.
Nato a Caltanissetta, Mulè, 38 anni, ha iniziato la sua carriera di giornalista negli anni Ottanta come cronista al 'Giornale di Sicilia', poi è stato al 'Giornale' e a 'Panorama' come vicedirettore. A Videonews succede a Mauro Crippa, direttore della Divisione Informazione di Mediaset.
Il cambio della guardia alla direzione di Videonews (con le dimissioni di Crippa) ha anche avuto l'effetto di far archiviare da parte del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia (presieduto da Franco Abruzzo) il procedimento aperto nei confronti dello stesso Crippa.
Il Consiglio aveva contestato a Crippa il fatto di far parte del Cda di Mediaset (con l'incarico di occuparti dei programmi di informazione delle tre reti televisive del Gruppo) e nello stesso tempo di avere la responsabilità della testata giornalistica Videonews. In sostanza, Crippa appariva come l'editore del giornale televisivo di cui era direttore responsabile, «con il rischio di non essere in grado di garantire l'autonomia della tastata (e dei suoi redattori)».
«Il Cnlg (art. 6) pone in contrapposizione i ruoli di editore e di direttore responsabile di una testata - sosteneva l'Ordine dei giornalisti della Lombardia - , che risponde disciplinarmente per eventuali comportamenti lesivi della dignità sua e dei giornalisti che da lui dipendono. L'obbligo di nominare un direttore responsabile fra gli iscritti nell'albo è strumento di salvaguardia di un interesse generale a rilievo costituzionale (sentenza 2/1971 della Corte costituzionale)».