Questa volta Rupert potrebbe davvero farcela. “La Cina è vicina” – si diceva molti anni fa e il grande “tycoon dell’informazione” australiano questo slogan non deve averlo mai dimenticato.
Murdoch, in sostanza, stava cercando da anni di portare nello sterminato e popolatissimo Paese asiatico (il più grande mercato televisivo del mondo, finora rimasto allo stato potenziale) le sue Tv e non erano mancati anche di recente dei contrasti con il Governo cinese, preoccupato che nel Paese penetrassero idee e trasmissioni "pericolose" per la stabilità del regime comunista.
Ora le difficoltà sembrano superate (anche perché Murdoch ha cercato il compromesso sul tipo di "offerta televisiva" da proporre) e la grande novità (o il business galattico) sembra vicina: il Governo di Pechino starebbe dunque per accordare a Murdoch l'autorizzazione per ritrasmettere via satellite i programmi commerciali della sua News Corp su tutto il territorio cinese, partendo dalla provincia di Guandong, al confine con Hong Kong.
L'intesa, se verrà definitivamente ratificata, sarà di portata storica e non ha precedenti.
In cambio il Governo cinese chiederebbe solo la possibilità di trasmettere i programmi di China Central Television (la Tv di stato) in America mediante le reti di Murdoch (che negli States, fra l'altro, punta sempre sulla conquista di Direct Tv).
Ma Murdoch non è solo in questo tentativo: la stessa cosa (diffondere i programmi in Cina) sta cercando di farla anche Aol Time Warner, il grande gruppo dei media americano, anch'esso intenzionato a conquistare un mercato di dimensioni mai raggiunte fino ad ora.