Paolo Bocchiardo, President & CEO – DIEM TECHNOLOGIES

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Abbiamo incontrato Paolo Bocchiardo, Presidente e CEO di Diem Technologies, in una saletta riservata della mega fiera di Las Vegas, saletta messa a disposizione dei responsabili del brand Ericsson, distribuito in Italia dalla stessa società di Genova. Paolo ci ha detto che, terminato in Italia il periodo degli switch off, un impegno ben più grande attende gli operatori nostrani, che da qualche tempo non devono vedersela soltanto con le tradizionali emissioni televisive, seppure diventate nel frattempo digitali, ma con smart Tv, tablet, smartphone, second screen, social netwok e chi più ne ha più ne metta.
Mezzi che, in un certo senso, si pongono in concorrenza con il modo di fruire i programmi diffusi tramite il classico medium televisione da oltre cinquant'anni, anche perché questo modo - soprattutto da parte dei più giovani - è andato cambiando, con lo spettatore che accetta sempre meno i contenuti lineari imposti, preferendo essere sempre più “attore interattivo” delle proprie scelte, zigzagando tra i vari device a sua disposizione. Cosa deve fare, quindi, l'operatore per monetizzare il cambiamento? Per fare in modo, cioè, che lo spettatore - “girovago” e interattivo - si fermi, almeno per un certo tempo, a guardare i programmi di questo provider, e non quelli proposti dalla concorrenza?
Bocchiardo ci ha spiegato che, ad esempio, il paniere della propria azienda racchiude in primo luogo le soluzioni non solo multistram di Ericsson (marchio che, oltretutto, ha studiato e studia a fondo il fenomeno del “cambiamento di indirizzo” dal lato degli user), ma anche quelle di un'altra ventina di brand internazionali, con i quali Diem Technologies ha stretto una collaborazione sinergica. Allo scopo di poter fornire, anche all'editore locale, una soluzione multipiattaforma adeguata (dalla più piccola alla più grande) ad un costo sempre proporzionalmente contenuto rispetto alle prestazioni offerte.
“In definitiva - ha concluso il manager - , il nostro scopo non è quello di vendere dei device qualsiasi, seppure performanti, bensì quello di trattare il cliente (grazie all'esperienza da noi acquisita e al know how delle rispettive aziende da noi trattate) come un partner, da accompagnare e seguire attentamente in questa nuova sfida”.