Fra le polemiche arrivano le prime nomine alla Rai, con anche Garimberti favorevole. Nominati anche quattro vicedirettori generali.
Il Consiglio di amministrazione della Rai alla fine ha dato il via libera alle nomine proposte dal direttore generale Mauro Masi. Direttore del Tg1 è dunque ora Augusto Minzolini e direttore di RaiUno Maura Mazza, prima direttore del Tg2. I vicedirettori generali sono i quattro preannunciati: Gianfranco Comanducci, Lorenza Lei, Giancarlo Leone e Antonio Marano. I consiglieri presenti hanno tutti votato sì, compreso il presidente, Paolo Garimberti, la cui posizione è da capire, in relazione alle aspre polemiche dei Consiglieri 'di opposizione'.
A uscire dalla sala del settimo piano di Viale Mazzini per protesta erano infatti stati Nino Rizzo Nervo (Pd area Margherita), Giorgio Van Straten (Pd - area Ds) e Rodolfo De Laurentiis (Udc). Alla riunione sono rimasti Garimberti e i restanti membri del cda, ieri tutti presenti (Giovanna Bianchi Clerici, Alessio Gorla, Angelo Maria Petroni, Guglielmo Rositani, Antonio Verro), insieme naturalmente a Masi, che ha proposto il mini-pacchetto di nomine.
«L'iniziativa di lasciare la riunione da parte dei membri "di minoranza" del Consiglio - informa www.repubblica.it - è dovuta soprattutto alle modalità scelte per procedere alle nomine. Criteri che hanno provocato un'ondata di critiche, quando sono state rese note le novità negli organigrammi. Scelte che, sia nel metodo che nella tempistica, sono state accolte con toni polemici da Pd, Idv e Udc. C'è stata anche una nota preoccupata del presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, secondo cui le nomine in questione non rappresentano "la ricchezza né dell'azienda né del Paese".
Antonio Di Pietro ha rincarato la dose annunciando per il 5 giugno a Piazza Navona, e nelle principali piazze italiane, un "Information Day". "Denunciamo l'ingordigia di Berlusconi e del suo entourage nell'occupazione totale della Rai, con la nomina di giornalisti al proprio seguito", ha detto il leader dell'Idv parlando con i giornalisti a Napoli.
Rizzo Nervo, Van Straten e De Laurentiis lo hanno ribadito: le nomine a loro giudizio sono "irricevibili" perché nulla hanno a che vedere con un processo di "riorganizzazione gerarchica dell'azienda", di cui la Rai pure ha bisogno, e perchè sono state sostanzialmente "dettate dall'esterno". E dunque "ratificano la dipendenza del Cda da fonti di nomina diverse da quelle del Cda stesso". Circostanze negate con forza da Masi, che ha replicato così: "Ho rispetto dell'opposizione sul piano aziendale e istituzionale, ma le nomine le ho proposte io al cda che le ha votate anche con il voto del presidente Garimberti".
Invece il centrodestra ha epresso grande soddisfazione. Per il ministro dell'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, quello Minzolini-Mazza "è un duo d'eccezione". Per il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, "sconcertano le critiche alle scelte fatte dal vertice della Rai. Forse alcuni non si sono accorti che il direttore del Tg1, Gianni Riotta, si è dimesso. Il nuovo vertice della Rai non doveva forse designare un nuovo direttoreO E c'è qualcosa da dire in termini personali sulle persone chiamate ai vertici dell'aziendaO"».
Su tutto ciò c'è molto da dire. In realtà le nomine erano stra-annunciate e frutto - pare - di un complesso accordo all'interno del Centro-Destra, con Mazza vicino alla ex AN e Minzolini come nome più gradito al Pdl in generale, mentre l'ascesa di Marano accontenta la Lega. Di qui la necessità di procedere ora - prima che magari i risultati elettorali provocassero nuove tensioni - a queste nomine assai parziali, più che per via della campagna elettorale in corso. Infatti l'insediamento effettivo dei nuovi nominati potrebbe avvenire dopo il 6-7 giugno.
Non basta: a dimostrare che alcune tesi sull'urgenza di nominare il direttore del Tg1 solo per via della attuale reggenza sono abbastanza fantasiose è il fatto che adesso è il Tg2 a rimanere senza direttore ('reggerà' Mario De Scalzi, attuale vicedirettore), mentre Marano avrà un provvisorio interim su RaiDue e Del Noce, orfano di RaiUno, resterà almeno per ora alla fiction.
Un altro nome molto gradito al Pdl sembra poi essere quello di Comanducci.
Più avanti si porrà - pare - il problema dei vicedirettori del Tg1 (Minzolini ne avrebbe chiesti tre con relativi nomi; fra questi, quello di Andrea Pamparana del Tg5 e di Rtl 102.5).
Per le deleghe ai vicedirettori generali, Gianfranco Comanducci le avrà per Affari immobiliari, approvvigionamenti e i servizi di funzionamento, Lorenza Lei per l'Area produttiva e gestionale, Antonio Marano per il coordinamento dell'offerta televisiva, anche digitale e satellitare, Giancarlo Leone sempre sulle attività connesse alla trasmissione verso il digitale terrestre, anche in relazione alla presenza Rai sulle diverse piattaforme.
Infine una dichiarazione successiva di Garimberti:
«Spiace che si sia consumata una frattura nel Consiglio di Amministrazione per l'abbandono della riunione da parte di tre consiglieri. Auspico che il Cda possa rapidamente tornare compatto e per farlo servono comportamenti e proposte concrete e condivise che consentano di lavorare nel confronto e non nello scontro. Quanto al dibattito di oggi in Consiglio, ritengo che sul modello di organizzazione aziendale alcune critiche dei consiglieri che hanno lasciato i lavori siano condivisibili. Il mio voto favorevole sui quattro vicedirettori generali è dunque un voto di "oui mais", di fiducia condizionata: sulla riorganizzazione il Direttore Generale Masi deve impegnarsi a presentare in tempi brevissimi un piano cOErente con questo primo passo su cui ha avuto il voto favorevole del Consiglio. Per quanto riguarda invece le scelte a RaiUno e al Tg1 confermo quanto avevo più volte affermato: le ritenevo delle urgenze e ho votato cOErentemente con questa convinzione e nell'esclusivo interesse aziendale».
(Mauro Roffi)