Dopo la ratifica nel Cda Rai saranno ufficiali le nomine dei nuovi direttori delle tre reti generaliste della Rai (per i Tg ci dovrebbe essere un’altra tornata più avanti). Alla fine le scelte di Antonio Campo Dall’Orto, una figura ibrida voluta dalla recente legge sulla governance Rai, perché è un DG con i poteri dell’AD, si sono concentrate, per le cariche principali, come si immaginava, su tre persone nuove, in due casi addirittura su due direttrici donne ‘esterne’ alla Rai, cosa che ha provocato le prevedibili polemiche all’interno dell’azienda di Viale Mazzini e nell’Usigrai.
Campo Dall’Orto aveva però bisogno di dare un segno di svolta, dopo le accuse di essersi mosso con troppa lentezza e cautela (ma i suoi poteri sono effettivi solo da pochi giorni), e ha scelto persone che hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle più abituali nella Tv pubblica. Così RaiUno si ritrova un direttore poco noto, Andrea Fabiano, arrivato da poco alla Rai, che però ha il merito di essere molto giovane (40 anni), di avere un profilo manageriale (é esperto di marketing) e di fare un (sia pur clamoroso) passo avanti ‘in casa’, visto che era vicedirettore di RaiUno, sia pure solo da un anno, occupandosi del palinsesto.
Come si prevedeva il contrappasso è una carica di prestigio per l’attuale direttore Giancarlo Leone, che lascia Raiuno e diventa coordinatore dei palinsesti Rai al posto dell’attuale vicedirettore Antonio Marano, cui va invece un’altra carica comunque importante, la presidenza di Rai Pubblicità.
A Raidue invece si cambia proprio, con l’arrivo di Ilaria Dallatana, nota soprattutto per l’attività a Magnolia, al posto di Angelo Teodoli; ma anche a quest’ultimo, un veterano Rai, viene data una soddisfazione di non poco conto con la carica di direttore di Rai 4, rete che su Sky dovrà pur farsi valere un po’ di più.
A Raitre Andrea Vianello lascia senza ottenere per ora nessuna poltrona ‘alternativa’ e qui c’è la soluzione forse più controversa: dopo che a lungo era stato dato per favorito Andrea Salerno (di Fandango, noto per le ‘spedizioni’ di ‘Gazebo’ con Zoro), arriva invece Daria Bignardi, che da conduttrice e curatrice di format diventa d’un colpo direttore.
E non è finita: a Rai Sport al posto di Carlo Paris arriva Gabriele Romagnoli, giornalista (era a ‘Repubblica’), scrittore e noto anche come sceneggiatore di fiction; è anche marito di Paola Saluzzi (Daria Bignardi è invece sposata, si sa, con Luca Sofri, figlio di Adriano), mentre ne vedremo subito le competenze sportive alla prova di Europei di calcio e Olimpiadi brasiliane.
Viste complessivamente, queste nomine sembrano un complicato ‘puzzle’ fra segnali di novità più o meno ‘obbligati’, risistemazioni interne (con le cariche di Leone e Teodoli), ‘elementi generazionali’ (da un giovane a RaiUno a Dallatana e Bignardi, che con Campo dall’Orto hanno condiviso l’ascesa contemporanea nel mondo televisivo privato), senza scartare affatto l’‘opportunità’ dal punto di vista politico. Infatti, al di là dei proclami (che sicuramente ci saranno) di scelte ‘del tutto autonome dai partiti’, l’aria renziana si respira: Daria Bignardi ha portato per prima Renzi in Televisione e l’ha sempre avuto in trasmissione ìn momenti importanti della sua ascesa, difendendone anche l’operato in varie occasioni. Ilaria Dallatana, poi, non è certo un nome collegato alla politica ma è stata molto legata a Giorgio Gori (oggi sindaco di Bergano e fuori dalla Tv) a Magnolia e Gori - si sa - è stato in prima linea per anni al fianco di Renzi.
Vedremo i nuovi direttori alla prova ma a Raitre potrebbero cambiare alcune cose e chi è stato al centro di polemiche con Renzi (si pensi a Massimo Giannini, in scadenza di contratto a fine stagione) potrebbe non dormire più sonni tranquilli.
Anche questa volta i soliti compagnucci di merende. Giannini voleva essere lincenziato dalla Rai e non dal PD? Sarà accontentato dalla ferrarese (toh…come Franceschini…) Daria. Si prevedono giorni lieti per Fazio, Litizzetto e per i contratti Magnolia.