Si è chiusa con un blitz notturno delle forze dell’ordine all’immediata vigilia di Pasqua la ribellione dei giornalisti della notissima TV privata russa NTV, che avevano occupato la stazione.
Il nuovo direttore generale di NTV Boris Jordan, nominato dalla nuova gestione dell'emittente, più vicina della precedente al presidente russo Vladimir Putin, ha così potuto prendere possesso dei suoi uffici.
NTV è tuttora protagonista di una complessa vicenda societario-economica che vede coinvolti l'affarista russo Vladimir Gusinski (creatore di NTV e attualmente agli arresti domiciliari in Spagna) e la compagnia di Stato dell'energia Gazprom, che si è appropriata in questi mesi delle quote di Gusinski, nominando Jordan nuovo direttore.
Ma alla nuova gestione si erano ribellati molti dei giornalisti e dei volti più popolari dell'emittente, che consideravano (non a torto, probabilmente) gli avvenimenti come la fine della loro autonomia e della loro possibilità di criticare il Cremlino.
Di qui l'occupazione della sede di NTV, con manifestazioni di piazza a favore dei ribelli.
Amara la conclusione, dunque, per quanti hanno a cuore la libertà di stampa (e di Tv), anche se non tutto finirà così tranquillamente.
Infatti 35 giornalisti, fra cui appunto molti dei volti più popolari di NTV, si sono dimessi dall'emittente, non accettando la nuova gestione (che sta tuttavia cercando di allettarli con cospicue offerte economiche).
In più il magnate (in passato nemico di Gusinski) Boris Berezowsky ha dato corso alla sua 'offerta di ospitalità' dei giornalisti ribelli nella sua emittente (più piccola di NTV) Tv6, che ora potrebbe persino cambiare nome in NTV 2 e avrà alla testa proprio l'ex direttore generale di NTV (esautorato) Kisiliov.
Infine, in segno di solidarietà con i giornalisti ribelli di NTV, si è dimesso anche il direttore della Tv di Stato Rtr, Oleg Dobrodeyev.