Nuove imprese di ‘Chavez’

Il presidente venezuelano non si smentisce e vuole spegnere le ultime voci televisive ‘non allineate’. Dopo che Rctv ha chiuso, adesso nel mirino c’è Globovision. Più liberi i giornali, ma quanti li leggono in Venezuela?

Dopo Rctv, emittente censurata dalla presidenza venezuelana lo scorso gennaio, la minaccia adesso incombe su Globovision. Hugo Chavez, infatti, è sempre più deciso a chiudere la morsa della censura intorno ai media d'opposizione (le Tv in particolare, mentre i quotidiani restano più 'combattivi'), mettendoli a tacere. Ad essere colpito, questa volta, è il presidente di Globovision, sul quale pende un mandato di cattura per "usura e accaparramento".

Guillermo Zuloaga, 67 anni e numero uno di Globovision, è titolare tra l'altro di una grande concessionaria di automobili, e, secondo l'accusa, avrebbe nascosto nella sua residenza 24 suv, per poi poterli rivendere al doppio del prezzo di mercato. Un mandato di cattura analogo è stato spiccato nei confronti del figlio, Guillermo Zuloaga junior. Zuloaga, nascosto in una località segreta, ha dichiarato in un'intervista telefonica che quella di Chavez "è una vendetta, conseguente alla linea editoriale di Globovision, molto critica nei confronti della presidenza".

Alla voce di Zuloaga si aggiunge quella dei giornalisti gdi Globovision. "Che dire? Siamo preoccupati - racconta una giornalista dell'emittente - , anche perché molti di noi ricevono minacce da tempo. Siamo in 400 qui dentro, tra giornalisti, tecnici e impiegati. Molti di noi non erano pregiudizialmente contrari a Chavez. Io per esempio lo votai, la prima volta in cui si presentò. Poi però mi sono resa conto che questo governo ha assunto caratteristiche davvero dispotiche».

E basta guardare ai fatti degli ultimi anni per capire che dietro all'attacco al presidente di Globovision c'è il preciso disegno politico di mettere a tacere una delle ultime voci libere nel panorama dei media venezuelani. Tra i più colpiti i canali televisivi. Rctv è stata chiusa a inizio anno, Globovision è sul filo del rasoio e Canal 4, proprietà della famiglia Cisneros, inizialmente d'opposizione, ha siglato un patto di "non interferenza" negli affari governativi, stemperando così la sua 'verve polemica' mentre le emittenti filochaviste, Canal 8, Venevision e Telesur, stanno crescendo indisturbate.

Telesur, soprattutto, è particolarmente strategico per il mondo dei media del continente latinoamericano; si tratta di un progetto continentale lanciato alcuni anni fa per creare una Tv trasmessa in molti Paesi del subcontinente con una linea fortemente antiamericana (i soci, oltre al Venezuela, sono la Bolivia, l'Argentina, l'Ecuador, Cuba e altri Paesi latinoamericani) per contrastare Cnn en Español, che dagli Stati Uniti trasmette in tutti i Paesi sudamericani.

Nella stampa venezuelana - si diceva - continuano invece ad essere dominanti i giornali di opposizione: 'El Universal', 'El Nacional' e 'Tal Cual' sono tre prestigiosi quotidiani guidati da direttori antichavisti. Ma i lettori dei quotidiani sono una cifra esigua rispetto al pubblico televisivo.

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