Nuovo colpo di scena per la numerazione LCN

La vicenda, piena di colpi di scena, è forse stucchevole prima di tutto dal punto di vista giuridico ma soprattutto ha fatto perdere un mare di tempo a tutti, lasciando nel forse un elemento evidentemente fondamentale per qualsiasi emittente (in particolare anche e soprattutto per quelle locali) nell’era digitale come la numerazione LCN.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno ora di fatto annullato le precedenti decisioni del Consiglio di Stato in merito alle decisioni dell’Agcom sul tema della numerazione LCN e quindi in sostanza ‘approvato’ l’operato dell’Autorità, in particolare l’ultima versione del suo piano in materia, che adesso in teoria potrebbe entrare effettivamente in vigore.

Riepilogo, allora, delle puntate precedenti.

Tutto era nato dalla sentenza del Consiglio di Stato 4660 del 2012. Questa pronuncia, originata soprattutto dai vari ricorsi di Telenorba, aveva annullato la delibera Agcom 366 del 2010 relativamente all’attribuzione dei numeri LCN 7, 8 e 9 alle Tv locali o a quelle nazionali (come adesso, e come dalla citata delibera Agcom).

L’Agcom a questo punto aveva provveduto ad una nuova delibera, la 237 del 2013, ma anch’essa era stata censurata davanti dalla Giustizia amministrativa, in quanto non avrebbe correttamente ottemperato alla precedente sentenza del Consiglio di Stato. La querelle aveva anzi assunto un aspetto clamoroso dal punto di vista giuridico con la nomina di un Commissario “ad acta”, incaricato di fare quel che l’Agcom non aveva fatto e in particolare di ‘assegnare correttamente’ 8 e 9 (il 7 pareva più un po’ ‘tranquillo’ per La7).

Dopo svariate sentenze e colpi di scena (con il Commissario ad acta prima attivo, poi fermato, poi di nuovo in scena), si era comunque concluso che ormai era trascorso troppo tempo e che l’eventuale ripensamento in tema di 8 e 9 avrebbe avuto una valenza in buona parte ‘simbolica’, non in grado di rifare davvero l’assegnazione LCN di queste due importanti numerazioni ma semmai di determinare un congruo risarcimento per Telenorba (per quel che “avrebbe dovuto essere”, ovvero decidendo “ora per allora” e simili ‘bizzarrie’, verrebbe da dire).

Ma Agcom e assieme il Ministero dello Sviluppo Economico/Comunicazioni, a questo punto, hanno impugnato la sentenza del Consiglio di Stato, che opinava sulla ‘ottemperanza’ dell’Agcom alla precedente sentenza dello stesso Consiglio di Stato, dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione e i giudici della Suprema Corte hanno in effetti ritenuto che il Consiglio di Stato abbia travalicato i limiti della sua giurisdizione, in particolare ordinando ad un commissario ad acta di rifare la numerazione “ora per allora” senza tener neppure conto del passaggio dalla diffusione analogica a quella digitale.

Tutta la vicenda - si diceva - sembra tipica del bizantinismo giuridico italiano ed è quasi paradossale che dopo tanto tempo e tante sentenze si torni quasi alla casella di partenza, fra l’altro lasciando tutto invariato nella realtà della numerazione in vigore, perché intanto che si decideva in mille modi diversi si doveva pur continuare a trasmettere.

Ora in teoria potrebbe entrare in vigore la seconda decisione (il secondo piano) dell’Agcom che era peraltro penalizzante per le Tv locali cui restavano nel ‘primo centinaio’ solo le numerazioni attuali da 10 a 19 e quelle 97/99, non le altre oltre il 70 e fino a 96.

L’Agcom ora si riunirà per decidere cosa fare dopo questa sentenza della Cassazione, ma la situazione, secondo logica, dovrebbe restare quella attuale, ormai in vigore da diversi anni e se l’Autorità dovesse opinare in merito potrebbe anche intervenire il Governo, con un provvedimento che dia forza di legge all’attuale numerazione LCN, come alcuni ritengono opportuno, per evitare ricorsi senza fine e la (consueta per l’Italia, peraltro) incertezza del diritto.

A Telenorba resterebbe sempre - a quanto pare - la possibilità di un effettivo risarcimento danni.

There is one comment

  1. Francesco Scotto di Santolo

    Lo Stato preferisce versare risarcimenti milionari invece di sedersi e stabilire come ridare la possibilità ad aziende effettivamente penalizzate di riavere quanto le era stato tolto? Ridicolo.

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