Nuovo IMAIE: punto e a capo

Un convegno tenutosi il 4 luglio alla Casa del Cinema di Roma ha visto un confronto tra istituzioni, artisti e operatori sui diritti connessi, per guardare al futuro.

Nato il quattro luglio. Non è il remake del famoso film di Oliver Stone ma la data che segna la nascita del Nuovo IMAIE, l'Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori. Per segnare uno spartiacque tra ciò che è stato e le prospettive future, il 4 luglio scorso alla Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 a Roma, il Nuovo IMAIE ha dedicato un'intera giornata a un confronto in cui la cronaca, i fatti, attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti, la proiezione di una video-inchiesta, i documenti, hanno raccontato in un percorso conoscitivo le ragioni che hanno determinato l'estinzione del vecchio ente e la nascita del nuovo Istituto.


Un modo per “Conoscere il passato” e ricostruire insieme a tanti artisti presenti o annunciati (tra cui: Gigliola Cinquetti (nella foto), Massimo Ghini, Mario Lavezzi, Ennio Morricone, Maria Rosaria Omaggio, Marco Masini, Luca Ward, Giulio Scarpati, Vittorio Nocenzi, Tommaso “Piotta” Zanello) le tappe salienti degli avvenimenti che il 2 novembre 2007 hanno spinto l'IMAIE a presentare denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Roma, in relazione ai finanziamenti ex art. 7 L. 93/92 e le conseguenze dell'estinzione dell'Istituto.


«Oggi non possiamo dimenticare che la storia del Nuovo IMAIE è strettamente legata alla tutela dei diritti dei 4500 artisti italiani e degli oltre 320mila nel mondo afferenti all'ente che, troppo spesso, nell'immaginario collettivo sono percepiti come persone lontane dagli schemi ordinari e quindi considerati dei “privilegiati” - 'recita' un comunicato emesso per presentare la giornata del 4 luglio - . Di fatto non è così. Perché gli scenari introdotti dalla liberalizzazione del mercato della gestione dei diritti connessi degli artisti interpreti esecutori, pongono una serie di interrogativi che impediscono un'adeguata difesa dei diritti della categoria. Ed è per questo che non poteva mancare il punto di vista di chi il lavoro lo crea e di chi lo tutela, di quello delle Istituzioni con la presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'Editoria, Giovanni Legnini, del presidente della Commissione Cultura del Senato, Andrea Marcucci, del presidente della Commissione Cultura della Camera, Giancarlo Galan, degli operatori del settore nonché dei vertici del Nuovo IMAIE. 
Un confronto ampio, a più voci per cercare di individuare soluzioni condivise».

Pubblica i tuoi commenti