Saranno i telespettatori olandesi a decidere a quale dei tre pazienti in attesa di intervento dovranno essere donati i reni di una donna condannata dal cancro.
Un rene, anzi due. È il premio in palio del nuovo reality-show "De grote donorshow" (Il grande show della donazione) prodotto da Endemol che la Tv olandese Bnn manderà in onda il 1° giugno in prima serata. I concorrenti non sono i soliti Pietro Taricone o Mascia Ferri in cerca di notorietà ma concorrenti del tutto particolari.
La donatrice è Lisa, una trentasettenne condannata a alla morte da un cancro. I "concorrenti" invece sono tre persone tra i 18 e i 40 anni in attesa di un trapianto di rene, per il quale in Olanda ci sono tempi lunghissimi, anche di anni, come in Italia. I tre esporranno il loro caso dagli studi televisivi di Bnn, cercando di fare leva sulla pietà del pubblico per vincere il premio della salvezza: i reni di Lisa. Sì, perché sarà il pubblico a decidere chi votare con degli sms e quindi decidere a chi andrà il "premio".
In "De grote donorshow", presentato dal fascinoso Bart de Graaf, la "proprietaria" degli organi in palio potrà porre ai tre concorrenti tutte le domande che riterrà opportune. Questi dovranno esporre il loro caso, le loro necessità, al fine di convincere il maggior numero di spettatori possibile ed aggiudicarsi quel premio che per tutti loro può rappresentare non solo una nuova vita ma la vita stessa.
Ancora una volta è l'Olanda a fare scalpore con un programma i cui contenuti vanno a toccare da vicino il dolore personale (Tv del dolore, appunto) offrendo una volta tanto non soldi ma la salvezza. E in quella stessa Olanda che molti additano come Paese rappresentativo di un'elevata tolleranza sono in pochi a scandalizzarsi. A parte il quotidiano "Algemeen Dagblad", Radio Tv e giornali del Paese non hanno dato particolare risalto alla notizia. L'unico a indignarsi è stato Joop Atsma, deputato cristiano democratico del Cda, che ha chiesto al ministro della salute Ab Klink (suo compagno di partito) e al ministro della cultura Ronald Plasterk (partito socialista PvdA) di vietare la messa in onda della trasmissione.
La cosa peggiore, secondo Atsma, è che vengano messe in concorrenza tra loro le sofferenze di tre persone che vivono il dramma della lunga attesa di un rene. Inoltre il deputato si è chiesto, ed ha chiesto, in base a quali criteri i telespettatori decideranno a chi donare i reni di Lisa, in base a quali principi condannare uno alla vita e, forse - ma ci auguriamo di no - , gli altri due alla morte o comunque ad altri mesi o anni di dialisi e sofferenza. Sarà forse in base "alla simpatia umana dei protagonisti, al colore della pelle, all'abilità nell'esporre la propria vicendaO".
I responsabili di Bnn hanno risposto tirando in ballo l'importanza sociale del reality e la sua capacità di colpire l'opinione pubblica sulle difficoltà di reperire un rene da parte di quei pazienti che sono in attesa di trapianto da anni, forte anche del fatto che la recente morte dell'ex direttore dell'emittente è stata causata proprio da un'insufficienza renale, avvenuta dopo una lunga, e inutile, attesa di trapianto. Per i tre concorrenti non cambia nulla, anzi hanno una possibilità in più di avvicinarsi al trapianto, ma le domande che ci si pone vanno oltre quelle poste dall'onorevole Atsma. Tra quanti e come sono stati scelti i tre "concorrenti"O E la donatriceO E perché quest'ultima non potrebbe donare anche qualche altro suo organoO
E ancora, perché una donna vicino alla morte, e probabilmente sofferente, pubblicizza in questo modo la propria sofferenza, puntando con un certo sadismo anche sulla spettacolarizzazione del dolore altruiO E i medici che faranno un trapianto di un organo come se fosse satto vinto al BingoO
Elena Romanato