Radio Onda d’Urto, nota emittente “antagonista” della provincia di Brescia, protesta contro la disattivazione della sua frequenza 106.6 dalla postazione di Villanuova sul Clisi. Nel ‘mirino’, non solo per questo, c’è l’Ispettorato della Lombardia.
Protesta in atto da parte di Radio Onda d'Urto, la nota emittente "antagonista" della provincia di Brescia (con copertura territoriale estesa anche alla città di Milano e a tutta l'Europa, grazie al satellite), vicina al mondo dei cosiddetti "Centri Sociali": causa scatenante il sequestro (con relativa disattivazione) della sua frequenza 106.6 dalla postazione Selvapiana - Villanuova sul Clisi (Bs) che l'Ispettorato territoriale della Lombardia avrebbe ritenuto abusiva.
Il tutto sarebbe nato da una segnalazione interferenziale da parte di Radio Italia solo musica italiana (che ha diverse frequenze vicine ai 106.6 tra Lombardia e Veneto). Sorprende, secondo Francesco Catalano, responsabile dell'alta frequenza di Onda d'Urto, la rapidità con la quale è stata messa in atto la disattivazione dell'impianto senza dibattimento davanti al tribunale amministrativo, al quale la radio si era rivolta immediatamente.
Lo stesso Catalano aggiunge che alcune delle lamentele mosse dall'emittente bresciana nei confronti di altre emittenti "vicine di frequenza" non sono mai state prese in considerazione dallo stesso Ispettorato. Nel frattempo il Tar, pochissimi giorni fa, ha dato ragione alla stessa Onda d'Urto che attende, il prima possibile, di poter riattivare l'impianto sequestrato.
Lunedi prossimo alle ore 11 è prevista una manifestazione/conferenza stampa della radio a Milano presso l'Ispettorato Territoriale della Lombardia in via Principe Amedeo.