“Outing” al Grande Fratello albanese

In onda su Top Channel –

“Sono gay”. Sono parole ancora “rivoluzionarie”, se dette in pubblico, in Albania. Della rivelazione è stato protagonista uno dei partecipanti al Grande Fratello albanese. E nel Paese si è scatenato un ‘feroce’ dibattito.

Vediamo una sintesi dell'interessante articolo apparso su Osservatorio sui Balcani, con la corrispondenza di Marjola Rukaj da Tirana:

«“Sono gay”. Due parole che nessun omosessuale era mai riuscito a pronunciare pubblicamente in Albania. Scandite davanti agli occhi di tutti e sotto i riflettori della Televisione più seguita del Paese, Top Channel, da un concorrente del Grande Fratello albanese. Klodian Cela, trentacinquenne originario di Lezha (nel Nord del Paese) ma da 18 anni residente a Milano, ha rotto in tal modo il ghiaccio, leggendo in pubblico una lettera indirizzata alla madre in cui dichiarava chiaro e tondo, tra lacrime e imbarazzi, il suo segreto inconfessabile. Scalpore, indignazione e un dibattito che stenta a decollare hanno seguito la dichiarazione del giovane, che ha inaugurato, a detta degli attivisti della società civile, una nuova fase nella storia dei diritti umani in Albania.
Anche se nata da poco, la comunità LGBT inizia a essere sempre più presente nei media e nella sfera pubblica del Paese balcanico. Lo scorso febbraio il parlamento ha approvato senza alcun dibattito e a maggioranza assoluta la legge contro la discriminazione delle minoranze sessuali. È stato segnato in tal modo un enorme passo avanti in una società come quella albanese dove omosessuali, lesbiche e transessuali costituivano una categoria di cittadini fantasma, la cui identità sessuale era nel migliore dei casi taciuta…
Per ora sono proprio i media ad accelerare il processo di affermazione di tale comunità. È stato eclatante infatti quanto accaduto lo scorso 5 marzo in una puntata del Grande Fratello albanese. La dichiarazione, per quanto stilata e interpretata in conformità con il format del programma televisivo e dell'ovvio obiettivo di creare audience, si è tradotta in un gesto rivoluzionario che rompe per la prima volta un tabù in pubblico.
Nonostante una leggera apertura riguardo in particolar modo l'omosessualità femminile per lo più limitata al voyeurismo, che va di moda, negli ambienti trendy di Tirana, l'omosessualità maschile costituisce ancora un forte tabù, intollerabile ai dogmi del machismo balcanico, dominante in Albania.
L'approvazione della legge contro la discriminazione della comunità LGBT aveva proposto solo teoricamente l'integrazione degli appartenenti di tale comunità nella società albanese. Ora quanto avvenuto al Grande Fratello mette gli albanesi di fronte all'altra faccia della medaglia, che va oltre l'adozione di provvedimenti legislativi il cui principale obiettivo sembrerebbe quello di mostrare a Bruxelles il proprio lato più civile per meglio calzare nei canoni dell'UE.
Le polemiche mosse dall'outing pubblico di Klodi hanno dimostrato che la strada rimane ancora lunga. I media albanesi hanno parlato della questione, proponendo anche interviste e testimonianze di altri omosessuali e le opinioni di attivisti della società civile. Al contempo nella città natale di Klodi a più riprese hanno avuto luogo manifestazioni omofobe, ai limiti del linciaggio pubblico. Sugli schermi delle Tv nazionali sono apparsi uomini indignati che affermavano senza mezzi termini: “Lezha è pulita, non ci sono omosessuali” e “Fuori Klodi dal Grande Fratello”. Inoltre tra gli intervistati non è mancato chi ha voluto ricordare che il giovane omosessuale… è solo residente a Lezha, ma la sua famiglia non è “autoctona”».

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