Padre Lombardi al vertice anche del CTV

“Il Santo Padre ha accolto la rinuncia presentata dal Rev.do Mons. Ugo Moretto dall’incarico di Direttore Generale e Segretario del Consiglio d’Amministrazione del Centro Televisivo Vaticano

ed, in pari tempo, ha nominato Direttore Generale ad interim e Segretario del Consiglio d'Amministrazione del medesimo Centro il Rev.do Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore dei programmi della Radio Vaticana".

Fin qui la formula del comunicato presente sul sito della Radio Vaticana con cui viene presentato il cambio al vertice del CTV, la struttura televisiva vaticana che realizza le produzioni "ufficiali" della Santa Sede.

Dietro queste parole ci sarebbero però dei contrasti che Moretto avrebbe avuto con alcuni suoi superiori sulla gestione dello stesso CTV e che, secondo i costumi curiali, sarebbero stati mantenuti in un ambito più o meno sotterraneo e quindi in qualche modo "nascosti".

Non per niente la versione ufficiale è quella di un Monsignor Moretto che rinuncia volontariamente alla carica in Vaticano e torna al lavoro pastorale, nella sua Diocesi di Padova.

La linea della trasparenza, quella adottata dal neonominato Padre Federico Lombardi in occasione della questione elettrosmog/Willer Bordon, sarebbe stata invece "l'arma vincente" per approdare, seppur in modo temporaneo, ai vertici del Centro Televisivo Vaticano.

Un incarico che è però temporaneo, appunto, perché il gesuita Padre Lombardi non permarrebbe nella carica ma lascerebbe a breve il posto forse a Don Guido Todeschini, creatore e "gran patron" di Telepace, altra "voce forte" del panorama televisivo cattolico (anche se, lo ricordiamo, si tratta di un medium non ufficiale del Vaticano o della Chiesa) per la presenza come emittente locale o circuito in molte zone e per il canale satellitare collegato.

Ma il CTV, se davvero arriverà Todeschini, potrebbe anche essere considerato una sorta di premio di consolazione per quest'ultimo perché, parallelamente, la fase di espansione "incontrollata" di Telepace sembra ormai essere giunta al termine.

E Todeschini andrebbe fra l'altro a sostituire al CTV proprio quello che era considerato il suo grande rivale, ovvero Moretto che in Veneto aveva saputo imporre la sua Telechiara (Padova) in alternativa alla presenza autorevole in regione (e altrove) della veronese Telepace.

Piuttosto, oltre allo stesso CTV, c'è ormai un altro protagonista assoluto fra i media televisivi cattolici ed è Sat 2000, "voce ufficiale" della CEI, con emittenti locali collegate (in primis la forte Telelazio) e, anche qui un canale satellitare e in più anche la presenza radiofonica ormai forte di Blu Sat 2000.

E proprio a Sat 2000 sembrano ormai essere destinate, nell'ambito cattolico, le maggiori risorse e le maggiori attenzioni.

Pubblica i tuoi commenti