Presentato ufficialmente all'edizione 2016 di Ibc e arrivato sul mercato mondiale a dicembre, il camcorder Panasonic AG-UX180 (assieme al fratellino minore 90) inaugura la serie UX, sigla che sta per Ultra eXtreme. L'abbiamo provato ed ecco le nostre impressioni
Con la sigla UX -Ultra eXtreme, Panasonic ha voluto indicare le caratteristiche fondamentali dei suoi nuovi camcorder AG-UX180: capacità di registrare a risoluzioni Uhd (fino a raggiungere i 4096 pixels DCI a 17:9) e grande praticità operativa (gli specialisti della casa parlano di camcorder Run & Gun). Durante la nostra prova abbiamo potuto verificare l’incisività del sistema riprendendo, a mano, vari soggetti e ottenendo sempre inquadrature molto stabili, tanto da risultare, in alcuni casi, praticamente indistinguibili da quelle fatte su cavalletto.
I quasi 2,5 kg di peso, in completo assetto operativo, non affaticano troppo nemmeno dopo lunghe sessioni di utilizzo mentre la distribuzione dei pulsanti di comando appare ben studiata. Ovviamente un completo set up non può prescindere dai menu di gestione e in questa macchina il perimetro di manovra è estremamente ampio. Tutti i parametri sono divisi fra 12 voci principali raggiungibili premendo il tasto menu posto alla base del corpo. Scelte e impostazioni possono avvenire girando, e poi premendo, la rotellina zigrinata Sel/Push Set, mentre si guarda il display touch Lcd da 3,5 pollici, estraibile dall’alloggiamento ricavato sulla parte frontale dell’impugnatura, oppure nel mirino Oled, da 0,39” e 1,77 Mpx, a sua volta dotato di sensore di prossimità, a sensibilità variabile, che spegne automaticamente l’Lcd quando qualcosa si avvicina all’oculare. Per questa serie UX Panasonic ha scelto di utilizzare un nuovo tipo di sensore MOS da 1” pieno che, pur più piccolo del 30% circa rispetto al Quattro Terzi della sorella maggiore DVX200, offre una superficie sufficiente ad ottenere buoni risultati smanettando sulle profondità di campo (soprattutto per l’effetto bokeh, così di moda in questi ultimi tempi).
Promosso in tutti i campi
Al termine delle nostre prove, condotte badando soprattutto ai potenziali utilizzi televisivi, l’impressione che abbiamo ricavato dalla AG-UX180 è stata decisamente positiva.
- Dimensioni e densità del sensore, unite alla qualità del gruppo ottico, hanno restituito immagini sempre ben definite e prive di aberrazioni apprezzabili.
- In esterni il camcorder ha dimostrato una grande flessibilità in qualsiasi condizione di luce: in pieno sole i tre filtri ND integrati (1/4, 1/16 e 1/64) e la morbida ghiera dell’iris ci hanno permesso di raggiungere velocemente la corretta esposizione; di sera (o comunque in presenza di scarsa illuminazione) l’aumento del guadagno (preimpostabile sequenzialmente con valori a scelta tra basso, medio e alto) e l’attivazione della modalità High Sens hanno svolto egregiamente il loro compito fornendoci immagini limpide fino a + 12/14 db; aumentando ulteriormente il guadagno la grana comincia a far capolino ma fin quasi a + 20 db la sua presenza praticamente non si nota.
- Buona la reattività dell’autofocus, per il quale è possibile regolare velocità, sensibilità e area d’intervento, mentre attivando il “Focus Macro” abbiamo potuto focheggiare soggetti quasi a contatto con la lente dell’obbiettivo.
- Molto interessanti, soprattutto per le possibilità creative/operative che ne possono derivare, le registrazioni in Background, Dual Codec e infrarossi: i video-giornalisti investigativi (alla Report, per capirci) e i reporter d’assalto potrebbero trarne grandi vantaggi.
- Per riprendere eventi ad alto contenuto dinamico altrettanto interessante risulta la possibilità di registrare a frame rate variabili anche se abbiamo notato che l’attivazione del VFR introduce un leggero degrado.
- Il potente grandangolo si è rivelato prezioso operando all’interno di spazi angusti o quando si devono realizzare interviste da soli reggendo camera e microfono.
- Il peso non eccessivo e lo stabilizzatore O.I.S. si sono fatti apprezzare ogniqualvolta abbiamo impugnato la camera e alzato la quota di ripresa sopra la testa.
- Ci è piaciuta molto, infine, la modalità Auto: se le circostanze incalzano, e non c’è tempo per i bilanciamenti migliori, basta spostare un tastino per portare a casa girati più che discreti in qualunque condizione ambientale.
L’AG UX180 è una camera desiderabile per la sua capacità di offrire buone immagini, soprattutto a risoluzioni UHD/4K, in una vastissima gamma d’impieghi: dall’ENG ai documentari; dalle cerimonie alle riprese sportive; dal giornalismo d’inchiesta agli spot pubblicitari siamo certi che ciascun utilizzatore potrà ricavarne soddisfazioni. In conclusione, possiamo affermare che la nuova serie UX di Panasonic ha elevato l’asticella della qualità a costi ancor più accessibili.
Il test da voi effettuato corrisponde pienamente alle caratteristiche e alle capacità di questa splendida mini cinepresa digitale. L’unica nota a sfavore è il super slow motion a 120 fps. L’immagine non subisce un leggero degrado ma diventa nel migliore dei casi completamente immontabile soprattutto se lo standard di girato è in 4K puro o UHD. Con il super slowmotion la qualità diventa imbarazzante a tal punto da sembrare quasi in VHS. Sinceramente, da Panasonic (e da una macchina denominata Ultra-Extreme Premium Camera) non me lo aspettavo. Quindi, se come me siete fanatici dell’effetto rallenty, fuggite da questo AG-UX 180. Per il resto, lo ribadisco: Tutte le altre creatures sono davvero all’altezza!