È il 10 ottobre prossimo la data in cui il dimissionario direttore di RaiTre, assumerà ufficialmente l’incarico di direttore di La7, andando ad occupare la poltrona di Lillo Tombolini (pensionando) che, dichiara l’azienda “continuerà a collaborare con La7 assumendo un nuovo incarico”.
Il divorzio tra Paolo Ruffini e la Rai si è consumato in agosto in uno scenario che ha visto l'ex direttore di RaiTre e la dirigenza aziendale spesso impegnati in un braccio di ferro sulla realizzazione di programmi come "Vieni via con me" (ricordate il "caso Benigni" che poi ha rinunciato al cachet) o "Report" di Milena Gabanelli (la questione della copertura legale del programma e molto altro, fino al recentissimo accordo, si spera definitivo che riporterà la giornalista più famosa d'Italia in video in ottobre su RaiTre).
Infatti lo stesso Fabio Fazio, che con Giovanni Floris avrebbe cercato di convincere l'ormai ex direttore di rete a restare, parla di un Ruffini negli ultimi tempi sempre più sfiduciato ed esasperato (anche chi come noi lo ha incontrato nei giorni del 'Premio Città di Sasso Marconi' di giugno ha avuto la stessa impressione). Secondo indiscrezioni interne alla Rai a fargli lasciare l'azienda sarebbe stata, alla fine, la volontà di Viale Mazzini di destinarlo ad altro incarico. Una promozione 'affatto gradita', in sostanza, per chi come Ruffini per restare nell'amatissima RaiTre aveva anche fatto ricorso alla magistratura.
Ma le dimissioni di agosto sono solo appunto la chiusura di una "telenovela" che aveva coinvolto il dirigente di RaiTre e i vertici di Viale Mazzini. Nel novembre 2009, su iniziativa dell'allora direttore Rai Mauro Masi, Ruffini era stato sostituito da Antonio Di Bella (ora ricandidato al ruolo, paradossi Rai) per essere destinato ad un altro ruolo in Rai; era però poi stato reintegrato con sentenza del giudice del lavoro di Roma (il 28 maggio scorso la sentenza era stata confermata anche in appello). Nella decisione della Rai il giudice romano aveva ravvisato che "la delibera di sostituzione del vertice di RaiTre non appare dettata da reali esigenze di riorganizzazione imprenditoriale presentando invece un chiaro connotato di motivazione discriminatoria e quindi illecita".
Ora, dopo le dichiarazioni polemiche di parte del Cda (opposizione), del sindacato e di vari personaggi Rai, è aperto il totonomine con un'ampia girandola di nomi: Carlo Freccero, Di Bella (come si diceva), Giovanni Floris, Maria Pia Ammirati, Massimo Gramellini, Andrea Vianello, Lucia Annunziata e altri
Per sapere qualcosa in più bisognerà aspettare il 7 settembre, quando il Cda Rai si riunirà dopo la pausa estiva e si inizierà a parlare realmente del nuovo direttore della terza rete. Sono aperte le scomesse.
Certo da un'azienda che in qualche modo spinge ad andare via uno come Ruffini (che fino al 10 ottobre ha giurato che lavorerà solo per il futuro di RaiTre e non per La7, dove pure andrà dal 10 ottobre e conoscendolo c'è da credergli) non c'è da aspettarsi molto di buono…