Par condicio: non si cambia ora, però…

“Non è reato parlare di una revisione della par condicio sulle emittenti nazionali”: a sostenerlo è il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, che però precisa subito che per le Europee non si cambierà. Ma Berlusconi qualcosa vorrebbe proprio fare…

Il ministro Gasparri ha precisato la sua opinione sul controverso tema della par condicio: è ipotizzabile che alle prossime elezioni europee ed amministrative si "andrà con le norme vigenti, poi si vedrà". Ma "non c'è nulla di male a pensare di cambiare quella legge".

Gasparri si è invece dichiarato contento per il fatto che sia stata approvata la sua proposta di legge per abolire la par condicio sull'emittenza locale: a questo proposito, va detto che sono in corso, attualmente in Parlamento, le (lunghe) procedure per arrivare all stesura di un codice di autoregolamentazione che permetta alle emittenti locali di affrontare la campagna elettorale delle Europee e delle amministrative senza (finalmente) il giogo della par condicio, legge che a questo tipo di emittenza ha fatto notevoli danni.

Ben diverso il discorso sulle emittenti nazionali, che in regime di duopolio, si sa, si aggiudicano gran parte dell'audience e in campagna elettorale possono essere determinanti. Il ministro delle comunicazioni ha detto di considerare difficile che "prima delle elezioni ci possano essere decisioni in materia"."Non mi pare scandaloso - ha però dichiarato - discutere di queste cose, perché a parità di condizioni e senza discriminazioni per nessuno, non vedo perché negli Usa in campagna presidenziale Bush e Kerry possano fare spot, mentre in Italia non si possono fare".

Per confortare questa sua tesi, Gasparri ha ricordato che quattro anni fa il Partito Umanista ha avuto lo stesso spazio del Centro-Destra e del Centro-Sinistra, ma si è chiesto: "quanti voti ha avuto il Partito UmanistaO".

Dal che però si dovrebbe dedurre - tesi assai discutibile - che una volta che si è vinta una volta un'elezione si dovrebbe avere una permanente condizione di privilegio nelle successive campagne elettorali, mentre i partiti nuovi verrebbero penalizzati o addirittura annullati.

Per non parlare dell'eterno problema del conflitto di interessi di Berlusconi che, in caso di massicci acquisti di spot (per altri impossibili per ragioni finazniarie), pagherebbe come Forza Italia e incasserebbe come Mediaset, con una formidabile partita di giro. Ma si sa, questo è un vecchio discorso...

Nel frattempo già Berlusconi (che quella par condicio non ha mai digerito e che tenterà in ogni modo di modificarla subito, almeno parzialmente) dilaga alla Rai con il secondo "Radio anch'io" nel giro di 20 giorni e un bel bis anche a "Porta a porta di oggi" assieme a Letizia Moratti (Fassino ha chiesto di intervenire, ma naturalmente non è stato possibile, come ha fatto sapere Vespa). Le polemiche continueranno sicuramente a lungo.

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