Da domani partono le sperimentazioni in digitale dell’emittente pontificia. Niente DAB: il sistema è quello DRM (Digital Radio Mondial), una tecnologia che porta il digitale sulle onde corte e medie.
La Radio Vaticana comincerà domani, domenica 28 marzo le trasmissioni in digitale. La novità è importantissima, ma lo diventa ancora di più per un fondamentale particolare: la sperimentazione sarà la prima e unica in Italia ad avvalersi del sistema DRM (Digital Radio Mondial), una tecnologia di trasmissione che, portando il digitale sulle frequenze delle onde corte e medie (fino ad oggi analogiche), garantirà su queste bande di frequenza una qualità vicinissima a quella della FM.
Come ha fatto sapere la stessa Radio Vaticana attraverso l'Ansa, l'emittente, è "storicamente legata alle onde corte e medie per la facilità" con cui attraverso di loro raggiunge "Paesi lontani sia geograficamente che politicamente".
''Dal nostro punto di vista - ha spiegato il direttore tecnico dell'emittente pontificia Lino Dan - è una tecnica molto positiva, perché con potenze minori ci consente di offrire un servizio migliore dell'attuale; consentirà poi la trasmissione di dati e successivamente della stereofonia''. ''L'onda corta - ha sottolineato Dan - è assolutamente libera, è l'unica non sottoposta a nessun regime internazionale di legislazione e questo per noi, emittente della Santa Sede, è importante''.
Con l'onda corta, fra l'altro, la Radio Vaticana è sempre arrivata anche in Paesi dove una radio libera non è ammessa, come testimonia la sua importanza per i paesi dell'Est prima della caduta del Muro di Berlino.
La sperimentazione andrà avanti da marzo a ottobre, ogni giorno dalle 8.45 alle 17.10 e dalle 23 alle 0.10. Per ascoltare questa grande novità bisogna per ora fare una piccola modifica al proprio ricevitore analogico e poi, con un software particolare, ascoltare attraverso il computer. Ma per la fine dell'anno dovrebbero essere disponibili i primi veri ricevitori commerciali, che consentiranno di ascoltare in maniera ottima il suono a migliaia di chilometri.
"Si tratterà - ha spiegato Dan - di una nuova primavera dell'onda corta; il nostro obiettivo a lungo termine è sostituire tutte le trasmissioni analogiche con quelle digitali''. Per questo serviranno probabilmente 10-15 anni, anche se, qualora i produttori asiatici decidessero di entrare con decisione sul mercato, il costo del ricevitore potrebbe aggirarsi sui 15 euro, accelerando la diffusione e il successo della nuova tecnologia.
Per ora Radio Vaticana in Italia intende fare da apripista.