Roma, in seguito allo switch off del Lazio, si qualificherà come la prima Capitale europea “DTT Full”. Lo ha ricordato Paolo Romani, vice-ministro alle Comunicazioni, durante la conferenza stampa organizzata per l’occasione.
In un clima da “grandi occasioni” si è svolto, nella sede Rai di Viale Mazzini, l'incontro stampa di presentazione relativo allo switch-off nel Lazio, che inizierà il 16 novembre, per concludersi il 30 dello stesso mese, andando a coinvolgere 363 comuni (esclusi quelli di Viterbo e provincia), 124 impianti e quasi 5 milioni di cittadini, di cui 3.4 milioni abitanti la zona di Roma.
Tra i tanti “attori” partecipanti all'incontro, citiamo, per quanto riguarda Rai: Paolo Garimberti e Mauro Masi, nell'ordine presidente e direttore generale, Giancarlo Leone e Antonio Marano, vicedirettori, Luca Balestrieri, responsabile per il Digitale Terrestre, Stefano Ciccotti, AD di RaiWay.
Non mancava, poi, Paolo Romani, vice-ministro alle Comunicazioni, il quale ha voluto sottolineare che lo switch off nel Lazio costituisce un passaggio epocale, in quanto qualifica Roma come la più grande capitale europea a completare per prima il passaggio “DTT Full”. Romani ha anche detto che, nel Lazio, i ricevitori in Digitale Terrestre (decoder e televisori integrati) sono ormai diffusi presso il 90% delle famiglie. Solo un 5% di queste ne è ancora sprovvisto, mentre un altro 5% non è a conoscenza dello spegnimento analogico.
Approfittando della presenza del vice-ministro, Paolo Garimberti ha chiesto che il Governo attui delle misure adeguate per arginare l'evasione del pagamento del canone, evasione stimata oggi nell'ordine di un 25-30%. «O troviamo sufficienti risorse economiche per continuare a svolgere il nostro preciso ruolo di servizio pubblico - ha esplicitato Garimberti - , oppure saremo inevitabilmente costretti a ridurre quantità e qualità dei programmi».
Romani ha assicurato che il Governo sta lavorando su opportune misure contro l'evasione (delle quali, però, lo stesso vice-ministro non ha voluto parlare, per non pregiudicare il successo dell'intervento futuro), che verranno attuate appena risulterà superata questa stringente fase di switch-off.
Stefano Ciccotti, invece, ha dichiarato che, sempre sull'area del Lazio, la diffusione in numerico di RaiUno, RaiDue e RaiTre avverrà tramite il Mux 1 Rai, viaggiante - nella regione - al posto del “robusto” segnale in analogico finora utilizzato da RaiUno, così da offrire un ottimo tipo di emissione. Sempre Ciccotti ha poi indicato le scadenze riguardanti il calendario laziale di switch off, suddiviso in 9 aree operative. In sintesi, le scadenze sono riferibili: il 16 novembre, essenzialmente alla città di Roma e provincia; dal 17 al 18, a gran parte dei comuni di Latina e a quelli della zona pontina; dal 19 al 21, all'area del Frusinate; dal 23 al 24, alle località del Reatino; dal 25 al 30, alla provincia di Latina meridionale e alle isole ponziane.
In chiusura, vi riferiamo di una divertente situazione descritta in uno spot promozionale (mostrato durante la conferenza e destinato alla diffusione Tv solo in area locale) in cui un affamato giovanotto romano, interpretato dall'attore-conduttore Max Giusti, appare intento a spiegare alla madre i vari vantaggi derivanti dal passaggio del Lazio alla DTT. Sulle prime, la donna sembra non rendersi conto di queste convenienze, ma poi, recependone le utilità, impone al figlio di andarle ad acquistare immediatamente un decoder digitale, costringendolo persino a saltare il pranzo, oramai fumante in cucina. Commento del giovanotto: “Ma non potevo nascere a Viterbo?”.
A completare il discorso ecco l'attenta analisi di Marco Mele sul sito del Sole 24 Ore sulla “nuova offerta Rai” nel Lazio:
«La Rai, dopo lo switch off, si ritroverà una notevole capacità trasmissiva - come Mediaset - perché aggiungerà ai due attuali multiplex digitali altri tre multiplex, dovuti alla conversione delle attuali reti analogiche (almeno per la Rai si tratta di frequenze avute in concessione). Nel primo mux, l'unico che utilizzerà più frequenze - per arrivare al 99% della popolazione - ci saranno Rai1, Rai2, Rai3 e i quattro canali radiofonici del servizio pubblico. Sul secondo, trasmesso sul canale 30 UHF, ci saranno Rai4, RaiGulp, l'ex RaiSat Extra, che, come gli altri ex RaiSat, cambierà nome e palinsesto, e Sat 2000, il canale della Conferenza episcopale. Sul terzo multiplex saranno presenti l'ex RaiSat Yoyo, l'ex RaiSat Cinema, Rai Sport Più, l'ex RaiSat Premium e Rai News 24. Nel quarto mux ci saranno Rai Gulp +1, Rai Storia, Rai Scuola e un canale test in Alta Definizione (HD). Un quinto mux sarà dedicato alla sperimentazione sulla tv in mobilità sul canale 25 UHF».