È stata presentata nei giorni scorsi, in occasione della fiera annuale di Auto d'epoca, una nuova webserie in dieci puntate da sei minuti cadauna, co-prodotta da Ruvido Produzioni e da Ruoteclassiche, testata specializzata del gruppo RCS, con il patrocinio di Q8.
Il tema è il restauro di un mezzo d'epoca, da un'idea del protagonista Enrico Brignano, che ci racconta come sia "sentimentalmente" legato al famoso modello di mezzo commerciale Volkswagen degli anni '60, denominazione T2, ma meglio conosciuto come ‘pullmino’ molto in voga presso la beat generation, ma anche usato come mezzo di lavoro. Brignano ci racconta che suo padre, fruttivendolo, utilizzava uno diquesti furgoncini per il lavoro quotidiano. Enrico quindi, sin da ragazzo, familiarizzò con quello che era l'unico mezzo di famiglia, al punto tale da innamorarsene perdutamente.
Il Bulli (acronimo derivato dalle iniziali delle parole tedesche Bus e Lieferwagen) con il quale Enrico imparò a guidare, fu suo compagno di avventure durante gli anni e da giovanotto gli fu oltremodo utile per i primi appuntamenti galanti, sino a che, in una situazione piuttosto rocambolesca, il mitico pullmino un infausto giorno prese fuoco a causa di una perdita di carburante e fu perduto.
Recentemente Enrico Brignano ha deciso di acquistare un "pullmino" simile a quello che gli ricordava gli anni verdi e, messosi in contatto con Giacomo Nicci e Mauro Altamore, due dei più attivi restauratori di Bulli, affidò loro il restauro del pullmino appena acquistato, appassionandosi sempre più e non mancando di essere parte attiva nell'impresa.
Da questa esperienza, e grazie al fatto che Enrico Brignano fa di mestiere l'attore, nasce l'idea di realizzare la webserie che, grazie all'intuizione di Manuela D'Angelo, co-autrice del programma, prende il titolo di ‘Bulli e Bulloni’. Nel corso delle dieci puntate della webserie, si racconta il restauro, eseguito da Enrico Brignano sotto la guida di Giacomo Nicci e Mauro Altamore, con la supervisione di Gaetano Derosa, grande esperto di restauri e redattore di Ruoteclassiche, di un pullmino T1 del 1966, cilindrata 1,2 litri in versione Giardinetta Lusso modello Samba-21 vetrini, con una rara livrea bicolore, verde e avorio, rinvenuto nelle campagne di Anagni.
La storia del ritrovamento varrebbe un proprio capitolo, se ne avessimo lo spazio, ma chi vedrà il programma potrà saperne di più. Da oggi, lunedì 26 ottobre, sul canale web bulliebulloni.quattroruote.it sono postate due puntate a settimana, il lunedì e il giovedì.
Il programma, per la regia di Igor Molino, è stato girato in modo tradizionale con camere Panasonic in HD, mentre in alcuni casi sono state usate camere go-pro per inquadrature particolari ed in movimento, con soggettive speciali. Il montato viene finalizzato in full HD 16:9 1920x1080, in prospettiva di utilizzo su canali diversi dal web.