Pendolari in fiction su RaiDue

Il connubio tra fiction e realtà può essere interessante ma “Andata e ritorno” (RaiDue) non convince per la scarsa aderenza con la vita quotidiana e per i testi e le interpretazioni, piuttosto “deboli”.

Per un pendolare che da anni si serve quotidianamente dei treni di Trenitalia, stipati di gente fino all'inverosimile, gelidi d'inverno e roventi d'estate, trovarsi davanti ai dieci minuti di "Andata e ritorno" (in onda nei giorni feriali nel pre-serale di RaiDue) è uno shock.

Da dove esce un treno pendolari così pulito e lindo, per niente sovraffollato, apparentemente comodo e addirittura nuovo di paccaO E quelle facce, così rilassate e dall'aria semi-allegra cosa c'entranoO

È facile capire che in "Andata e ritorno" il pendolarismo è solo un pretesto per mettere in scena una sit-com ma allora tanto valeva scegliere una lavanderia, o un bar, la coda all'ufficio postale, insomma un qualsiasi altro luogo dove le persone amano parlare delle proprie faccende o sono costrette a farlo per motivi contingenti, come appunto quello di far passare il tempo mentre si va o si torna dal lavoro.

Inoltre, anche i dialoghi risultano poco verosimili, deboli. L'esperimento di introdurre l'avvenimento del giorno nelle discussioni dei pendolari, come può essere il caso della spia russa avvelenata e della commissione Mitrokin, sembra interessante ma non convincono il contesto e (neanche tanto) l'interpretazione. Chiunque frequenti un treno pendolari sa che circa il 60 % dei discorsi ruotano intorno al lavoro (in genere sempre in negativo) o lo studio, mentre il resto riguarda la famiglia e solo per una minima parte i fatti d'attualità.

Se ci si trova poi al ritorno dal lavoro, sono più le facce "sfatte" e quelli che dormicchiano esausti (rischiando anche di scendere qualche fermata dopo) e ben pochi quelli che hanno voglia di scambiare quattro chiacchiere con il vicino e discutere degli emendamenti dell'ultima finanziaria o del caso Telecom. Insomma, il pendolare probabilmente poco si identifica con l'atmosfera rilassata da gita scolastica di "Andata e ritorno".

La nuova serie televisiva racconta la storia di sei persone che percorrono quotidianamente la stessa tratta ferroviaria serale e che agli argomenti del privato e del proprio quotidiano aggiungono quelli che dominano sulle prime pagine dei giornali. Gli episodi sono girati su un treno ricostruito in teatro, mentre gli esterni sono girati alla Stazione Garibaldi di Milano. I personaggi sono interpretati dagli allievi del Laboratorio Fiction della sede milanese del Centro Sperimentale di Cinematografia.

La serie, prodotta da Rai Fiction e realizzata da Grundy Italia, va in onda dal lunedì al venerdì alle 18,50 su RaiDue. Ogni puntata viene (almeno parzialmente) scritta, girata e trasmessa in giornata. Si tratta ovviamente di un esperimento e di una macchina produttiva inedita per l'Italia. Il tentativo della Rai (celebrato con una maga-conferenza stampa al Principe di Savoia di Milano) è quello di tornare a rivolgersi all'area lombarda (dove gli ascolti 'soffrono') con prodotti interessanti per gli abitanti della regione. E 'Andata e ritorno' è solo una delle produzioni in programma.

Quanto alIa sede milanese del Centro Sperimentale di Cinematografia, il Laboratorio avanzato di creazione e produzione di Fiction è il primo corso attivato e si rivolge a sedici allievi scelti a livello nazionale e internazionale. Si occupa di studiare e produrre serialità episodica e si è strutturato in una Scuola europea di Fiction. Il Laboratorio, di durata annuale, si propone di formare due figure professionali che svolgono un ruolo-chiave nel processo di ideazione, scrittura e realizzazione di questo importante genere televisivo: lo sceneggiatore e il produttore creativo. Direttore del Laboratorio è Milly Buonanno.

Ci sarà poi il Laboratorio avanzato di Regia di Cinematografia d'Impresa e Pubblicità, che si propone di selezionare e formare professionisti specializzati nel campo della cinematografia d'impresa ed in particolare nella regia del Documentario e della Pubblicità, che possano assistere le istituzioni e le imprese come dipendenti o consulenti. Direttori del Laboratorio sono Rubino Rubini e Gavino Sanna.

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