Cambiare la pubblicità in TvO Possibile anzi, probabile. Sembrerebbero infatti andare inquesto senso le mosse dell’Autorità delle Comunicazioni, che sembra intenzionata a cambiare la pubblicità in tv, i suoi tempi e perfino le sue forme espressive.
Tutte le novità sarebbero contenute nel nuovo regolamento sulla pubblicità che l'Authority di Cheli sembra ora pronta ad approvare, dopo mesi di 'gestazione'.
Il regolamento dovrebbe confermarsi, come già si era ipotizzato mesi fa, molto favorevole alle emittenti televisive, che guadagnerebbero in spazi e in flessibilità.
Addirittura, secondo indiscrezioni apparse su 'Repubblica', "alcuni articoli di leggi nazionali, svantaggiosi per le tv, sembrerebbero non dover contare più". Un'interpretazione estrema delle intenzioni dell'Autorità, con ogni probabilità, ma anche un "campanello d'allarme" di cui tenere conto.
Il regolamento parlerebbe di "splitscreen" (divisione dello schermo in due parti) e pubblicità virtuale (come i cartelloni a bordo pista nelle gare motoristiche), forme pubblicitarie finora quasi sconosciute alle Tv, che così acquisirebbero nuovi strumenti per trasmettere i loro inserti pubblicitari.
Altro vantaggio per le televisioni quello consistente nelle maggiori interruzioni consentite nei programmi sportivi.
Nella precedente Legislatura si era riusciti a regolare con una certa (apparente) severità i minispot di 3 o 5 secondi che interrompono partite e Gran Premi.
La legge 122 del '98 stabilisce infatti ancora oggi che i minispot possono essere introdotti solo tra le parti autonome o negli intervalli dell'evento agonistico (ma c'era, come noto, la scappatoia...).
Il regolamento dell'Authority, invece, abbasserebbe questa barriera, permettendo l'introduzione anche «nelle pause di gioco», se il messaggio pubblicitario «non interrompe l'azione sportiva».
Anche le televendite e i famosi "bling" delle partite potrebbero trovare vita più facile, con buona pace di chi vorrebbe godersi una partita in pace e grande soddisfazione, invece, per i reparti commerciali delle emittenti e per le loro concessionarie.