Videointervista a Tullio Pirovano, AD di Polymedia
Vogliamo ricostruire velocemente la storia della Polymedia?
La Polymedia è stata costituita circa 10 anni fa, con l'intenzione di anticipare ed interpretare la convergenza digitale. Avevamo visto giusto. Negli anni abbiamo costruito, partendo praticamente da zero, una realtà di circa 18 milioni di euro, con 150 addetti. La clientela è importante a livello nazionale, ma già non manca qualche ottimo nome a livello internazionale. Tuttavia, giunti ad un certo punto, avevamo bisogno di fare un salto di qualità, per crescere ulteriormente, principalmente sui mercati internazionali. Da qui, è nata l'opportunità con Kit Digital.
Cosa comporta l'integrazione con il gruppo Kit Digital?
Certamente Kit Digital è un nome importante nel panorama internazionale. È un gruppo quotato al Nasdaq, con circa 2000 clienti, presenti in una ventina di Paesi, e con sedi negli Stati Uniti ed Europa (Praga, Parigi, Londra e Milano), forte di una clientela di primaria importanza. Questa integrazione ci consente di avere un potenziale commerciale e di marketing che ci permette di andare su tutti i mercati internazionali. E, tenendo presente che questa operazione è partita solo il 17 maggio, i risultati cominciano a vedersi già oggi.
Cambia l'offerta ma, in qualche modo, cambia anche l'attività della Polymedia?
Cambia l'offerta, ma nella continuità. Voglio rimarcare questo concetto. Per i nostri clienti, Polymedia continuerà ad operare con l'usuale metodologia, con il massimo rispetto e qualità dei servizio. Quindi, continuità assoluta.
E continuità anche nel prodotto, perché Kit Digital ha comprato Polymedia come azienda ma ha anche comprato un prodotto che si sta dimostrando molto apprezzato a livello internazionale. Polymedia viene infatti inserita in un'offerta che si pone in un contesto molto più ampio.
Kit Digital, a questo proposito, ha acquisito negli ultimi anni diverse aziende, tra le quali cito Megahertz (l'acquisizione è avvenuta l'anno scorso in settembre), famosa come system integrator nel broadcast, con una storia più che decennale; ha anche acquisito Ioko (un grande system integrator inglese, attivo nel mondo dei new media). Già solo il potenziale che possono esprimere queste tre realtà (Polymedia, Ioko e Megahertz) consente di creare un'offerta che copre tutti gli aspetti e le esigenze di qualsiasi tipo di cliente, a 360°; proprio come dice lo slogan del gruppo, "Lens to lens", che vuol dire soluzioni che vanno dalla lente dell'obiettivo all'occhio dell'utente finale.
Allora, cosa ci si può aspettare da Polymedia, nel futuro?
Ci si può aspettare un'azienda che cresce. Che cresce nella continuità dell'offerta e dei servizi, con una presenza globale, su tutti i mercati. Abbiamo diverse proposte aperte, dagli Stati Uniti al Sudamerica, al Far-East, che dimostrano il valore della nostra offerta, sia in termini di prodotto che di capacità di integrazione e, soprattutto, di conoscenza delle problematiche dei nostri clienti. L'IBC di Amsterdam (dove avremo uno stand molto ampio che vedrà la presenza del gruppo Kit Digital ed ovviamente anche della nostra Polymedia) sarà l'occasione utile per dimostrare le potenzialità e l'efficacia delle nostre soluzioni.