70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: una rassegna che si preannuncia accattivante.
È stata presentata presso il prestigioso (ed ormai consueto) Hotel Westin Excelsior di Via Veneto a Roma - in una sala come sempre debordante, ma fortunatamente climatizzata in queste torride giornate di fine luglio - la 70° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, che si svolgerà a Venezia tra il 28 agosto ed il 7 settembre. La manifestazione si preannuncia accattivante e fortemente "eclettica".
Le quattro sezioni in cui si articola il festival - Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti e Venezia Classici - propongono un'istantanea della situazione del cinema contemporaneo, volutamente stratificata e per nulla omogenea.
Il festival di quest'anno, ha illustrato il Direttore Alberto Barbera, riflette la crisi (economica, finanziaria, ma anche personale, di valori e di ideali) che stiamo attraversando.
Il festival propone un cinema che affronta di petto la contemporaneità e la sua negatività. Emerge la pressoché totale assenza di prospettive, nessun regista lancia segnali di ottimismo o di uscita da una attuale situazione di grande sofferenza. E, in questo scenario, ricorre il tema della crisi della famiglia come microcosmo simbolico rappresentativo di una generale mancanza di fiducia e di valori in cui trovare conforto. Ma il cinema del resto - sostiene Barbera - è lo specchio della realtà, e quindi l'offerta filmica difficilmente poteva essere differente in una stagione come questa. Tanto è vero che non mancano i film di genere, ma non rispondono invece all'appello le commedie, ché mal si adattano alla realtà contemporanea.
La selezione, ha proseguito il Direttore, è stata un lavoro molto impegnativo - ed ha quindi colto l'occasione per ringraziare quanti lo hanno affiancato nel duro processo di selezione che ha implicato la visione di ben... 3.470 opere in poco più di due mesi.
Barbera ha quindi continuato, con il piglio di un abile Cicerone, a condurre i presenti nel vivo della questione, introducendo il ricco cartellone di quello che ancor oggi rimane uno dei più importanti festival di cinema a livello mondiale.
Molti gli autori affermati, dai quali non sarebbe del resto giusto prescindere, cui si affiancano però brillanti esordienti e giovani registi in cerca di quella auspicata consacrazione cui il festival può contribuire.
In occasione del 70° anniversario della Mostra, 70 autori da tutto il mondo hanno realizzato un "micro-corto", ovvero un "micro-film" della durata di 60-90 secondi.
Tra le novità inoltre il crescente numero di titoli nella sezione "Concorso", passati da 18 a 20... Il 20esimo film selezionato è una pellicola americana dal titolo "Parkland" di Peter Landesman, che ripercorre i giorni successivi all'assassinio di J.F. Kennedy nel 1963, immediatamente ricoverato al Parkland Memorial Hospital di Chicago.
Presenti anche l'ultimo, testamentario film di Tsai Ming-liang, e il film di animazione di Hayao Miyazaki.
Il Festival restituisce il giusto valore al documentario, anche perché, ha commentato Barbera, “la distinzione tra film di finzione e documentario appartiene al passato ed entrambi i generi sono opere di creazione”, con due opere documentaristiche in competizione: si tratta di 'Sacro Gra' di Gianfranco Rosi (che ha trascorso ben 3 anni sul grande raccordo anulare romano) e "The Unknown known: the life and times of Donald Rumsfeld" di Errold Morris, lunghissima intervista (ben 35 ore, poi ridotte ad 1 ora e 30) a quello che è stato il Ministro della Difesa americano sotto i due mandati di George W. Bush.
E ancora, nella sezione "Concorso", ben 5 pellicole "made in Usa", 3 titoli inglesi, 3 titoli italiani (oltre al documentario di Rosi, "L'intrepido" di Gianni Amelio e l'opera prima di Emma Dante "Via Castellana bandiera").
Ma i film italiani non mancano neppure nelle altre sezioni del festival: su tutti l'omaggio di Ettore Scola al grande, intramontabile Federico Fellini; nella sezione "Orizzonti" due opere prime e un'opera seconda di Andrea Segre. 'Le opere prime - ha commentato Barbera - hanno mostrato la capacità del cinema italiano di rinnovarsi, anche in periodo di così grande crisi... e la produzione appare particolarmente florida, basti considerare che sono arrivati 150 lungometraggi e 78 opere tra documentari e cortometraggi italiani'.
Sul fronte internazionale, Barbera ha ricordato il film tedesco del regista Philip Groning "Die Frau des Poliziesten" (The Police Officer's Wife), molto lungo (quasi 3 ore) e molto duro, un film franco-canadese di Xavier Dolan "Tom à la ferme", un titolo australiano (caso raro a Venezia), tre pellicole francesi (di cui due coproduzioni, una con Israele e l'altra con l'Algeria e "La jalousie" di Philippe Garrel). Ma, ha proseguito Barbera, anche la sezione "Fuori concorso" offre film straordinari, di cui alcuni lunghissimi, come il documentario di 3 ore e 40 di Wang Bing che propone uno spaccato su un ospedale psichiatrico cinese, o quello di Frederick Wiseman sulla crisi del sistema educativo americano. Tra le curiosità un remake nipponico del celebre film di Clint Eastwood del 1992, 'Unforgiven' (Gli spietati).
La sezione "Orizzonti" rappresenta invece il terreno della novità e della sperimentazione con molti nomi nuovi... Infine, in questa sezione verranno presentate le tre opere selezionate all'interno della "Biennale College" (laboratorio di alta formazione rivolto a registi e produttori emergenti di tutto il mondo), progetto lanciato lo scorso anno, che ha prodotto risultati più che soddisfacenti. Contestualmente ai tre film, di cui un italiano, uno statunitense ed uno thailandese, verranno presentati i 12 progetti selezionati per il prossimo anno.
Nella sezione "Venezia Classici" verrà invece proposta una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell'ultimo anno in tutto il mondo.
Per il mercato che - ha ribadito Barbera - ha riscontrato un grandissimo successo la scorsa edizione, la durata sarà di un giorno in più e verranno allestite 4 sale per le proiezioni. È stato inoltre annunciato in chiusura l'avvio di "Final Cut in Venice", nuovo workshop dedicato al sostegno di film africani in fase di post-produzione, nell'ambito del Venice Film Market. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Festival International du Film d¹Amiens e il Festival International de Films de Fribourg.
Torna inoltre, proprio in virtù di un universo sempre più multipiattaforma, la "sala virtuale" web per alcuni film della rassegna Orizzonti: 500 spettatori di tutto il mondo potranno fruire, nello stesso giorno di presentazione a Venezia, del film via web ad un costo di 4 euro.
I film di apertura e chiusura saranno entrambi in 3d, visto che, ha sostenuto Barbera, il cinema sta evolvendo in quella direzione. Si tratterà di 'Gravity' (fuori concorso) di Alfonso Cuaron, che verrà presentato il 28 agosto, a seguire la cerimonia di apertura, e di 'Amazonia' (fuori concorso) di Thierry Ragobert al termine della cerimonia di premiazione il 7 settembre.
Gli stimoli a quanto pare non mancheranno e certamente la conferenza stampa romana ha solleticato molti amanti della 'settima arte' a programmare una sortita settembrina al Lido.
(*) Elena D'Alessandri è responsabile di Ricerca di IsICult.