Proclamato uno sciopero dei lavoratori di La7 per il 9 maggio “a seguito delle forti difficoltà riscontrate nel tavolo di trattativa con la proprietà”. I sindacati parlano anche di “pesante clima d’incertezza, a fronte dei continui sacrifici imposti dalle politiche di risanamento”.
“L'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di La7 ha votato a grande maggioranza la proclamazione di una intera giornata di sciopero per il giorno 9 maggio 2014". Lo annunciano in una nota i segretari regionali Roma/Lazio Dino Oggiano e Fabio Scurpa (Slc-CGIL), Fabio Mignozzi (Fistel-Cisl) e Stefano Ricci (Uilcom-Uil). “Lo sciopero - si legge in una nota - è stato proclamato a seguito delle forti difficoltà riscontrate nel tavolo di trattativa con la proprietà, in cui si richiedevano l'estensione dei diritti e del contratto aziendale ai neo assunti e ai precari, oltre al pagamento di un premio di risultato e alla presentazione di un piano industriale in grado di delineare gli scenari futuri e le prospettive dell'emittente".
Le organizzazioni sindacali puntano il dito contro il "pesante clima d'incertezza presente in azienda, a fronte dei continui sacrifici imposti dalle politiche di risanamento e alla forte riduzione degli investimenti che rischiano di penalizzare i risultati futuri dell'emittente. Se a questo si aggiunge che anche il Cdr, in rappresentanza dei giornalisti dell'emittente, ha partecipato all'assemblea proponendo di dar vita a un coordinamento unitario interno Rsu/cdr, si capisce che la situazione in La7 rischia di diventare esplosiva". Di qui l'invito all'azienda a "riaprire il tavolo di trattativa".
Secondo quanto comparso su www.primaonline.it, «sarebbe il “disinvestimento nei settori produttivi vitali dell'azienda” da parte dell'editore Urbano Cairo il motivo della mobilitazione dei lavoratori di La7… Si legge in una nota del Comitato di redazione. “Con la scusa del risanamento non si rispettano nemmeno gli accordi sottoscritti con i dipendenti e - nei confronti dei giornalisti - lo stesso Cnlg, mentre i manager di Cairo Communications e de La7 si spartiscono bonus milionari”.
Il tutto accade in assenza di un piano industriale/editoriale, mai presentato a quasi un anno dall'acquisizione della Tv da Telecom Italia Media per un prezzo simbolico e con una sostanziosa dote complessiva di circa 120 milioni di euro di “avviamento” liquidata da Telecom al gruppo Cairo.
È condivisa dalla Fnsi la preoccupazione sul disinvestimento di interi settori produttivi a La7 annunciata dai lavoratori. Con la logica di tagli lineari dei costi imposta a fornitori esterni e a decisive strutture interne dell'emittente, si mette a rischio un pezzo importante dell'informazione del nostro Paese. Il Sindacato nazionale dei giornalisti “è, dunque, al fianco del Cdr e delle Rsu aziendali nella battaglia contro l'impoverimento di questa importante voce”.
La Fnsi, quindi, chiede al Gruppo Cairo “un chiarimento urgente sulle strategie e sulle prospettive della terza Tv nazionale non dimenticando che con la scusa di un processo di risanamento l'azienda non rispetta accordi sottoscritti con i lavoratori e specifiche previsioni del contratto di lavoro giornalistico, nonostante gli impegni assunti. L'informazione è un bene pubblico e per questo la Fnsi è al fianco dei lavoratori e dei colleghi dell'emittente nella loro giusta battaglia”».