Due elementi principali sono emersi alla conferenza di Prix Italia sul futuro della Tv: uno da parte del direttore di VideoAge, Dom Serafini, e l’altro a cura del vice direttore generale Rai, Antonio Marano. La moderatrice é stata la giornalista del Tg1, Barbara Carfagna (nella foto gli oratori).
Il Prix Italia, come per tutte le sue 67 edizioni, é stato organizzato dalla Rai e si é svolto per la sesta volta a Torino dal 19 al 24 settembre. Il “Prix” é il primo festival radio Tv (ed ora anche Web) internazionale del mondo ed include una serie di conferenze e visionamenti.
Una di queste conferenze, intitolata “La Tv del futuro nel 2030”, si é svolta al museo della Radio e Tv, per l’occasione ribattezzato Sala Samuel Beckett, davanti ad un folto pubblico che includeva anche il direttore di Rai 2 Angelo Teodoli.
Serafini ha fatto presente che il futuro della Tv dipende da 10 fattori pricipali e non solo dalla tecnologia. Ogni fattore, come la pubblicitá, il branding, l’audience, i ratings, ecc. ha il suo futuro e collettivamente questi vanno a definire quello della televisione.
Da parte sua Marano ha dichiarato che, per quanto riguarda il prodotto audiovisivo, “non siamo in grado di essere internazionali”, ed ha indicato tre limitazioni all’esportazione, spiegando che la Tv pubblica produce programmi non internazionali con linguaggi non contemporanei. “Il contratto di servizio impone vincoli di investimento con produttori italiani, invece di favorire le coproduzioni” - ha affermato.
La video intervista Rai post-conferenza in inglese é sul sito: http://www.mediagallery.prixitalia.rai.it/Default.aspx?type=v&ido=259&media=3139.