Va ancora male per la pubblicità nel primo bimestre 2014 su molti mezzi, anche se la Tv resiste meglio e non perde. Ma è soprattutto la Radio a fare registrare un deciso segno positivo.
Sta andando molto bene la raccolta pubblicitaria nazionale del comparto radiofonico - almeno questa - , anche se non per tutti. A segnare i migliori risultati sono RTL 102,5, il Gruppo Finelco, RDS e Radio Italia.
I dati Nielsen indicano nei primi due mesi del 2014 un incremento del 9% per febbraio e del + 7,5% per il bimestre gennaio-febbraio, per la Radio.
“Registra dati eccellenti di crescita - scrive il periodico on line www.newslinet.it - il gruppo Finelco, che, confermando un trend avviato all'inizio del 2014 (+ 5,6% di raccolta a gennaio, contro la tv a + 1,6% e tutti gli altri mezzi ancora col segno negativo), vede la 99 Pubblicità in piena ripresa nella vendita degli spazi di R 105, RMC e Virgin (contingenza che probabilmente sta facendo riflettere RCS sull'opportunità di allineare la propria importante partecipazione nel gruppo che vede la famiglia Hazan principale azionista). Va molto bene anche la raccolta di RTL 102.5 che, oltre ad aver ottenuto la leadership sul piano degli ascolti, aveva registrato un 2013 in crescita del 5% sul 2012, per un totale di 54,8 milioni di euro. A sua volta RDS Advertising chiude il primo trimestre del 2014 con un incremento a doppia cifra, sfiorando su febbraio addirittura il 20% rispetto all'anno precedente e crescendo del 10% in più rispetto alla media del comparto radio…”.
“Analogo commento per Linus, direttore di DeeJay, stazione leader del gruppo L'Espresso: 'I primi tre mesi sono ottimi sia per l'andamento della raccolta pubblicitaria, sia per gli ascolti'. Unica nota dolente per Via Massena è la situazione diffusiva delle Radio, soprattutto per quel che concerne Capital e m2o (anche se pure DeeJay non brilla), frutto più di una non premiante razionalizzazione che di una scarsità di frequenze FM.
Buono anche il risultato, + 15%, di Radio Italia Solo Musica Italiana, adio di punta di Mediamond (Mondadori), che contribuisce a trainare la sofferente, sia in termini finanziari che commerciali e d'ascolto, R 101 (oltre a Kiss Kiss e alla superstation Norba e Subasio), la cui nuova versione affidata al patron della stessa RISMI ha determinato fino ad ora tiepide (per non dire gelide) reazioni. Male invece l'andamento delle reti Rai, alle prese con una difficilissima situazione in termini di palinsesto e gestione commerciale”.
Ben diversa la musica per gli altri mezzi, male soprattutto la stampa, mentre la Tv si difende bene. Ecco cosa scrive Confindustria Radio-Tv sulla sua newsletter 'Radio Tv News':
“Gli investimenti pubblicitari a febbraio 2014 chiudono a - 5,2% rispetto allo stesso mese del 2013, facendo registrare una riduzione tendenziale del - 4,3% per il primo bimestre. Secondo i dati Nielsen 42,7 milioni di euro in meno sono affluiti ai mezzi nel loro complesso nel primo bimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si interrompe la sequenza di negativi decrescenti degli ultimi 6 mesi che era culminata nel - 2,8% di gennaio e veniva letta come una timida inversione di tendenza. Febbraio 2013 peraltro aveva fatto registrare la seconda peggior performance dello scorso anno.
La Tv chiude gennaio a - 1%, ma nel bimestre gennaio-febbraio è molto vicina al pareggio (+ 0,2%). Il saldo negativo del piccolo schermo dipende dai decrementi di investitori chiave - Telecomunicazioni, Beverage e Cura persona. In controtendenza la Radio che registra un + 9% per febbraio, + 7,5 per il bimestre, ma anche qui gli investimenti dei top spender appaiono in calo.
Perdura la difficoltà della stampa, con perdite a due cifre (- 14,7% quotidiani - 16,3% periodici), con il dato mensile peggiore di gennaio.
Anche Internet sembra risentire del calo generale, chiudendo il bimestre a - 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, febbraio chiude a - 8,1%. Nielsen attribuisce il calo dell'offerta pubblicitaria sul web monitorata (FCP Asointernet) “ad una fase di riposizionamento delle piattaforme e dei players” (Alberto Dal Sasso, advertising information services business director). Ancora in negativo Cinema, Direct Mail e Outdoor”.