Qualche notizia sull’Uzbekistan

La notizia è passata in sordina nella maggior parte dei media italiani ma nei giorni scorsi il ‘padre-padrone’ dell’Uzbekistan, Islam Karimov, è stato riconfermato presidente del Paese centro-asiatico, che già guida da 25 anni, in un voto molto criticato dagli osservatori occidentali e dai dissidenti all’estero. Secondo i dati della Commissione elettorale centrale, per Karimov ha votato il 90,39% dei circa 21 milioni di elettori, con un’affluenza alle urne del 91%.

Un risultato criticato dall'Osce e atteso per il “capo” dell'Uzbekistan ma a sorprendere, in un Paese tra gli ultimi per la libertà di stampa, è una delle sue frasi dette ad un comizio elettorale poco prima delle elezioni.

“Verrà il giorno in cui i nostri cittadini potranno godere di piena libertà, tutte le libertà civili e soprattutto la libertà di stampa” - ha detto.

Infatti il leader del'Uzbekistan dal 1989,non si è mai risparmiato per ridurre al silenzio i critici e i giornalisti di opposizione. A pagare il prezzo più elevato sono i giornalisti; almeno nove sono attualmente detenuti; uno di questi è Mohammed Bekzhanov, che stava per completare una condanna di 13 anni di carcere nel 2012, quando gli è stata inflitta un'ulteriore condanna a cinque anni. Chiunque provi a mettere in discussione le statistiche o le veline ufficiali della presidenza viene comunque colpito. Un altro caso è quello del giornalista indipendente Solidzhon Abdurakhmanov, che è stato condannato a dieci anni di prigione nel 2008, con l'accusa di traffico di droga; il giornalista stava lavorando al disastro ambientale del lago d'Aral. E come la maggior parte degli altri giornalisti detenuti, ha gravi problemi di salute.

Siti web indipendenti e dell'opposizione sono stati a lungo inaccessibili in Uzbekistan e recentemente il regime ha creato una nuova entità per il monitoraggio delle comunicazioni.

Pubblica i tuoi commenti