A La7 c’è un’atmosfera di preoccupazione e di timore per le scelte di risparmio e razionalizzazione economica preannunciate dalla proprietà (Telecom Italia). Ma ci sono anche orientamenti interessanti a livello di tecnologie…
Vediamo cosa ha scritto Pablo Rojas Elgueta per "Il Sole 24 Ore Roma" (supplemento capitolino del quotidiano della Confindustria):
«Maggior efficienza della macchina produttiva e contenimento dei costi. Sono le priorità annunciate da Marco Ghigliani, direttore generale di TI Media, la società controllata da Telecom Italia che a Roma concentra gran parte delle sue attività, a cominciare proprio da La7.
«Nel 2007 sono stati investiti su Roma circa 8 milioni di euro in tecnologie e infrastrutture. Puntiamo all'efficienza della macchina produttiva con una grande attenzione ai costi. Valorizzare le risorse interne sarà fondamentale nell'ambito delle scelte editoriali» - spiega il direttore generale di TIMedia Marco Ghigliani, assicurando però che le imminenti innovazioni tecnologiche non cancelleranno figure professionali ma le coinvolgeranno, determinando un'evoluzione delle competenze.
Entro due mesi, La7 sarà dotata di una library digitale che permetterà a ogni redattore di selezionare le immagini dal proprio computer e renderle disponibili per la preparazione di servizi in alta qualità da mandare in onda. Un cambiamento che parte da Roma perché è qui che l'emittente concentra 472 dipendenti su 558 (l'84%), il quartier generale con tutte le attività di direzione e il centro di produzione. Qui viene realizzato il 76% dei programmi e le news con 108 giornalisti su 126.
Ma la redazione è sul piede di guerra: «Siamo preoccupati e chiediamo un confronto a breve» - spiegano i giornalisti de La7, che (sí sono riuniti) in assemblea per discutere del recente incontro con Giovanni Stella, il nuovo amministratore delegato di TI Media. Secondo quanto dichiarato in una nota dal comitato di redazione, Stella avrebbe annunciato «una riduzione degli uffici di corrispondenza, il taglio dei contratti a termine e una drastica riduzione dei costi su tutte le aree produttive».
Della volontà di contenere le spese e abbassare il numero di produzioni esterne si parla già da tempo. Roma resta centrale. «Per una Televisione che si occupa di informazione e approfondimento - afferma Ghigliani - la Capitale rappresenta la piazza ideale. La presenza del mondo politico-istituzionale fornisce un bacino ampio di ospiti per trasmissioni come 'Otto e mezzo' o 'Omnibus'».
Nella Capitale (c'è) anche un indotto di 450 persone legate a programmi di attualità come 'Exit' di Magnolia e 'Tetris' di Wilder. Trasmissioni che hanno contribuito al miglioramento dello share medio, passato recentemente dal 3 al 3,1 percento.
Ghigliani punta a un miglioramento dei risultati economici, anche dopo l'ultimo bilancio trimestrale del Gruppo (marzo 2008) che a fronte di ricavi per 73,9 milioni di euro (in crescita tendenziale del 28,3%), ha registrato una riduzione dell'Ebitda (margine operativo lordo) di 9,6 milioni di euro, soprattutto a causa dei maggiori costi di palinsesto per la stagione invernale.
C'è un progetto per ristrutturare i due studi di via Novaro in modo da ottimizzare gli spazi e utilizzarli per un numero maggiore di programmi. In questo modo 'Atlantide' e altre trasmissioni potranno essere realizzate all'interno, con un notevole abbattimento dei costi. Due regie, cinque sale montaggio modernissime integrano gli studi di La7, già convertiti per l'80% all'alta definizione.
Un piano che arriva insieme alla nomina di Lillo Tombolini a capo della nuova direzione di Rete. Sarà lui, dopo le recenti dimissioni di Antonio Campo Dall'Orto, a doversi occupare del prodotto. A cominciare da quello realizzato a Roma, ma non solo, con in testa il Tg guidato da Antonello Piroso, 'Omnibus' e 'Niente di personale'.
Nella Capitale hanno anche sede l'ApCom, l'agenzia di stampa del Gruppo (ora affidata economicamente a Eugenio Palmieri, nell'ambito della nuova struttura Tm News; Ndr.), partner dell'Associated Press, e La7 Cartapiù, il digitale in pay per view di TI Media, che consente di seguire alcune squadre del campionato Serie A TIM, oltre a diversi programmi.
Ma resta La7 il business principale di TI Media ed è sulla cura dei suoi programmi che il direttore generale vuole puntare. Perché «la crescita dell'emittente dipende soprattutto dalla qualità editoriale del prodotto che identifica la rete - afferma Ghigliani, convinto che la quota di programmi realizzati con le risorse interne, oggi al 50%, dovrà crescere presto. E in questo processo, parallelo alla strada verso l'innovazione tecnologica, Roma sarà decisiva».